Trekking estivo: Pale di San Martino

Giovedì 29 giugno 2023
Lunedì 3 luglio 2023  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Esperti
Sezione di Roma
Responsabile: Cellamare - Michetti



Programma



Trek alpinistico lungo tratti consistenti dell’Alta Via n. 2, che richiede capacità tecnica e fisica. È necessaria l’attrezzatura da ferrata. Sono probabilmente necessari anche piccozza e ramponi.

 
1° giorno – 29 giugno
Partenza da Roma – Arrivo Passo Cereda (circa 7.30 di viaggio)

2° giorno – 30 giugno
Trasferimento in auto a Passo Valles (e lasciare un’auto a S. Martino di Castrozza) Da Passo Valles (m. 2031) al Rif. G. Volpi di Misurata al Mulaz (m. 2571). Dislivello in salita: circa 650 m.
Tempi: h 3 – 3.30
Possibile cima: M. Mulaz (m. 2.906), dislivello 330 m. (dal rifugio)
Tempi salita: 1 h
 
3° giorno – 1° luglio 
Dal Rif. Mulaz al Rif. Rosetta (Pedrotti; m. 2581) per il Passo delle Farangole (attrezzato). Dislivello in salita: circa 700 m.
Tempi: h 4-4.30
Possibile cima: Cima dei Bureloni (m. 3130)
Dislivello in salita: 500 m. lungo la traversata (dopo il Passo delle Farangole) Tempi di salita: h 1.45 circa
 
4° giorno – 2 luglio
Dal Rif. Pedrotti al Rif. Pradidali (m. 2278) per il Passo Pradidali Basso ed eventualmente il Passo della Fradusta
Dislivello in salita: 200 m.
Tempi: h 2.30, facile
 
Possibile cima: La Fradusta (m. 2939), circa 300 m dislivello in salita dal Passo della Fradusta
Tempi: h 1.00 circa
[Per ulteriori cime o alternative vedere TREK 2023 PALE +]
 
5° giorno – 3 luglio
Dal Rif. Pradidali a San Martino di Castrozza per il Passo di Ball (tratto attrezzato in discesa dopo il Passo di Ball)
Dislivello in salita: 200 m (900 m. discesa)
Tempi: h 3-3.30
Recupero auto. Rientro a Roma
 
L’itinerario ha carattere alpinistico ed è necessaria capacità tecnica e fisica. È necessaria l’attrezzatura da ferrata. Sono probabilmente necessari anche piccozza e ramponi.
          
 



Relazione



(di Chiara Giorio) “Il pisciatoio d’Italia” così sono conosciute e soprannominate, dai locali e dai frequentatori, le Pale di San Martino, il più esteso gruppo dolomitico. Nonostante ciò, nonostante le previsioni metereologiche avverse che davano acqua, acqua, acqua, nonostante il livello di innevazione decisamente atipico per il periodo, la determinatezza dei due Direttori di Gita e la speranza ottimistica degli iscritti hanno fatto in modo che il 29 giugno, alle ore 7, quattro macchine con equipaggi della GM siano partite da Roma decise ad affrontare parte dei sentieri dell’Alta Via n.2 e ferrate tra le più belle delle Dolomiti. Equipaggi formati da 14 persone, eterogeneità rispettata dalla presenza di minoranze quali un minore, una donna, un neofita, nonché alcuni “anziani” ultrasessantenni. Attrezzatura caricata in macchina atta ad affrontare temperature e meteo d’alta montagna incerti e ad accompagnare in modo adeguatole capacità tecniche richieste.
Dopo aver percorso più di 500 km in circa sei ore di viaggio, con brevi soste di servizio, una tappa turistica per il pranzo a Bassano del Grappa. correlata da foto-ricordo sullo storico Ponte degli alpini e passaggio al supermercato di San Martino di Castrozza per acquistare il necessario per colazione e pranzo del giorno successivo, siamo arrivati a Passo Cereda.  Qui, a 1361 metri di altezza, nella casa alpina dei  Padri Maristi,  ci ha accolto Padre Renzo. Nella serata abbiamo potuto godere di tutti gli agi che poi non ci saranno più concessi sino al termine del trekking: mini passeggiata per sentiero con tempo stabile, camere ampie e non affollate, doccia calda sera e mattina, ricca cena nell’unico ristorante del Passo.
La mattina seguente, dopo una lauta colazione preparata dai più mattinieri, si è partiti alla volta prima di San Martino di Castrozza, dove si è lasciato una macchina e poi, stringendosi in 3 macchine, alla volta di Passo Valles, posto a circa 2000 metri, vero punto di partenza del nostro trekking GM. Ormai era caduta anche l’ultima speranza, tenuta viva sino a qui, di poter percorrere la bellissima via ferrata del Passo delle Farangole, per le previsioni di tempo pessimo e l’enorme e anomala quantità di neve presente che copriva interamente corde fisse e scale. Il rinunciare ad un via in montagna per responsabilità e sicurezza spesso, come si sa, richiede ancora più forza di volontà. Pertanto si è partiti alleggeriti dall’assenza di ramponi, picozza e caschetti ma dotati di solo di Kit da ferrata e imbrago, utili per la seconda, a quota più bassa e non coperta dalla neve, meno impegnativa via ferrata, percorsa nell’ultima giornata della nostra attraversata. Nel primo giorno di trekking è stato possibile rispettare quanto programmato: arrivo al Rifugio G. Volpi di Misurata al Mulaz (m. 2571) in circa 3 ore e la conquista della cima del Monte Mulaz (m. 2.906), in assenza (quasi) di pioggia. Il secondo giorno è stato quello più difficile psicologicamente, essendo quello della rinuncia alla ferrata delle Farangole e alla conquista della cima dei Burelloni, posta a 3130 metri. Il programma alternativo ci ha visto scendere quasi a valle sino a Passo Rolle e alla malga Fosse di Sopra per poi risalire, attraverso il sentiero dei Finanzieri, posto a mezza-costa proprio sotto il Cimon della Pala, di cui però abbiamo potuto godere poco per la pioggia e la nebbia che non ci hanno più abbandonati sino al rifugio Rosetta/Pedrotti.  Solo la mattina dopo, con un meteo più clemente che ci ha concesso addirittura qualche ora di sole, abbiamo potuto emozionarci ammirando il luogo “lunare” e meraviglioso in cui ci trovavamo: un altopiano di circa cinquanta chilometri quadrati di pura roccia calcarea dove, sebbene a più di 2500 metri, abbiamo potuto vedere e fotogtafare papaveri gialli, sassifraghe, genziane e stelle alpine. Il posto suggestivo ci ha ampiamente ripagato della rinuncia precedente. Il 2 luglio quindi, attraversato il meraviglioso altopiano roccioso, siamo arrivati sotto (quasi) il sole prima al Passo Pradidali basso e poi, passato il Passo Fradusta, alla cima omonima posta a 2939 metri. Ma le condizioni metereologiche favorevoli sono durate poco: al rifugio Pradidali (m.2278) siamo arrivati, come ormai di consueto in quei giorni, sotto la pioggia.
E siamo arrivati quindi all’ultimo giorno del nostro trekking, il 3 luglio, che ci ha visto rientrare dal Rif. Pradidali a San Martino di Castrozza per il Passo di Ball, attraverso un tratto attrezzato in discesa che ci ha permesso di utilizzare il Kit da ferrata trasportato nello zaino sino a lì e ci ha offerto l’emozione di un percorso tecnico. Percorrendo quindi all’incirca 1000 metri in discesa, sospesi tra pioggia e non pioggia siamo arrivati alle macchine e ripartiti per Roma, non prima però di esserci concessi un bel pranzo a Fiera di Primiero, sotto la “Cesetta del Transaqua” per ringraziare l’un l’altro della bellissima esperienza e della reciproca compagnia, consolidatasi nelle serate in rifugio arricchite da momenti di riflessione comunitaria.

 
Questo sito utilizza i cookies: per continuare a navigare sul sito è necessario accettarne l'utilizzo. Per ulteriori info leggi qui.
This site uses cookies: to keep on browsing you must accept them. For more info click here (italian only).