Romagna per turisti ed escursionisti - Turismo ed escursionismo

Venerdì 24 marzo 2023
Domenica 26 marzo 2023  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Vicenza
Responsabile: Beppe Stella - Federico Cusinato



Programma



PROGRAMMA GITA IN ROMAGNA TURISTI E ESCURSIONISTI 24 25 26 MARZO 2023
Per la gita primaverile di più giorni 2023, turisti ed escursionisti assieme, è stato scelta la zona sud della Romagna con sconfinamento nella parte alta della regione Marche. Il viaggio sarà fatto in pullman con base logistica per tutti i tre giorni, due notti, a Riccione, in riva al mare, in hotel****.
Qui di seguito riportiamo una bozza indicativa del programma, passibile di piccole variazioni.
VENERDI’ 24 MARZO
Partenza da Vicenza alle ore 7,00 dal parcheggio autostradale di Vicenza Ovest.
La prima destinazione sarà la Repubblica di San Marino. Per i turisti: visiteranno senza guida la città di San Marino con tempo libero per il pranzo. Subito dopo pranzo in pullman raggiungeranno San Leo (costo ingresso forte €7 + €2 cad per la navetta) dove si incontra la guida e si visita il forte. Alla fine della visita si raggiunge il paese di Pennabilli dove con guida si fa una passeggiata tra i luoghi di Tonino Guerra. 
Per quanto riguarda gli escursionisti: nei pressi di San Marino il pullman lascia gli escursionisti al punto di partenza del sentiero per San Leo. Con tragitto di circa 4/5 ore di cammino raggiungeranno San Leo dove incontreranno il pullman. Trasferimento a Riccione.
SABATO 25 MARZO
Il secondo giorno con guida i turisti visiteranno Urbino (galleria naz delle Marche €8 + oratorio di San Giovanni €3 a persona) e Pesaro con passeggiata senza ingressi a pagamento. Per la pausa pranzo non viene organizzato ristorante ma tempo libero per non sottrarre troppo tempo alle visite. 
Gli escursionisti, con pulmino appositamente noleggiato, vanno fino a Carpegna dove faranno un’escursione nel Parco dei Sassi Simone e Simoncello, eventualmente salendo in vetta al Monte Carpegna.
Rientro a Riccione.
DOMENICA 26 MARZO
Per i turisti è prevista con guida la visita di Rimini che dura circa 3 ore. Segue il trasferimento a Gradara con vista libera al castello.
Gli escursionisti vanno in treno a Pesaro da dove partono per il Parco di San Bartolo dove verrà effettuata una escursione di circa 4/5 ore.
I turisti incontreranno nel primo pomeriggio gli escursionisti a qualche chilometro dal castello di Gradara dove avrà luogo la tradizionale colazione volante nei pressi del pillman.
Seguirà il rientro a Vicenza.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE PER SOCI (da confermare): Sistemazione in camera doppia circa € 245,00. In camera singola: oltre a disponibilità ridotta il prezzo sarà molto più elevato circa € 345,00.
La quota di partecipazione comprenderà: viaggio in pullman, sistemazione per due notti a mezza pensione hotel****  vino e acqua compresi, servizio di guida turistica a San Leo, Pennabilli, Urbino, Pesaro e Rimini, trasferimento in pulmino per gli escursionisti il giorno del sabato, colazione volante per tutti il terzo giorno. Non comprenderà costi di entrata in siti turistici, treno per escursionisti terzo giorno, pranzi del venerdì e sabato.

APERTURA ISCRIZIONI: 1 Gennaio ORARIO DI PARTENZA: 7.00 di Venerdì
CAPOGITA: Beppe Stella, cell. 336 641424;
Federico Cusinato, cell. 345 8837326
 



Relazione



24 25 26 MARZO    --   ROMAGNA 2023 TURISTI ED ESCURSIONISTI ASSIEME

Per la gita primaverile di più giorni del 2023, turisti ed escursionisti assieme, è stata scelta la zona sud della Romagna con sconfinamento nella parte alta della regione Marche. Abbiamo integrato la nostra conoscenza della Romagna: infatti all’incirca sei anni fa avevamo invece visitate le zone di Ravenna Cesena e Forlì. Il viaggio per 43 soci è stato fatto in pullman con base logistica per le due notti, a Riccione in un ottimo hotel in riva al mare.
I TURISTI IN ROMAGNA -  Per la comitiva dei turisti, al venerdì, la prima destinazione è stata la Repubblica di San Marino con una visita libera di un paio d’ore. Il tempo giusto per percorrere le stradine del centro storico della città, arrivare ai castelli superiori e godere del bel panorama offerto dal magnifico poggio costituito dal monte Titano che si eleva sino ai 739 metri sul livello del mare: il suo nome viene spesso utilizzato per riferirsi alla Repubblica stessa. La cima è nota anche come Monte Brugola nel basso riminese, data la forma apparentemente simile a una chiave esagonale dalla prospettiva della città di Rimini. La giornata dei turisti è proseguita arrivando a San Leo distante una ventina di chilometri da San Marino. Stavolta, e per tutti i tre giorni saremo assistiti nelle visite turistiche da ottime assistenti. Alessandra Brocculi il venerdì e la domenica, già nostra guida nel 2017, e Elisa Fabbri, entusiasta e competente accompagnatrice per il giorno del sabato. Abbiamo visitato la Fortezza di San Leo percorrendo le piazze d’armi, rasentandone i torrioni ed infine arrivando alla cella in cui fu rinchiuso e trovò la morte Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro. Una bella sorpresa è stata la visita in San Leo, centro abitato che vanta storia bimillenaria, del Duomo con origini risalenti al VII secolo, e della Pieve di Santa Maria Assunta del IV secolo. In San Leo abbiamo ritrovato gli amici escursionisti che intanto si erano sciroppati il sentiero che unisce San Marino a San Leo. Tutti assieme ci siamo spostati di una ventina di chilometri a Pennabilli, paese del Montefeltro, dove abbiamo seguito un percorso creato da Tonino Guerra e denominato “I luoghi dell’anima”. Tonino Guerra è stato poeta, scrittore, sceneggiatore per tv e cinema, innamorato e valorizzatore di Pennabilli. Non poteva mancare la chicca di fine giornata con una passeggiata in paese e la visita del pregevole Santuario della Madonna delle Grazie. Non restava che affrontare un’ora abbondante di pullman per raggiungere, giusti per la cena a buffet, l’albergo di Riccione.

Abbiamo detto dell’incontro con gli escursionisti a San Leo. Nel loro cammino hanno incontrato, prima di giungere a San Leo, la chiesetta di Sant’Igne. Tra i camminatori c’era anche Toni che ha dedicato un pensiero ai due luoghi.

TURISTI – SECONDO GIORNO. In Giovane Montagna l’emozione significa da sempre un sentimento suscitato dalla natura condividendo il bel panorama, i prati, le rocce, gli animali, le gioie offerte dalla montagna. Stavolta l’emozione, forte, è venuta dalla visita del Palazzo Ducale e dell’Oratorio di San Gianni Battista a Urbino, e nel pomeriggio della Cattedrale di Santa Maria Assunta a Pesaro. Per un paio d’ore, in mattinata, abbiamo percorso le numerose sale della Galleria Nazionale delle Marche soffermandoci ad ammirare e commentare, assieme all’ottima guida Elisa, le opere di maggiore interesse. Quasi tutti avevamo già visitato la Galleria, magari tanti anni fa, ma la gioia di ripercorrerla è stata intensa. L’architettura del fabbricato, le pitture di straordinaria bellezza e gli intarsi lignei dello studiolo voluto da Federico I possono far mancare il respiro. Frettolosamente, ma non tanto, abbiamo percorso un tratto del cuore cittadino di Urbino, e ci siamo infilati nel meraviglioso e affrescato Oratorio di San Giovanni Battista e subito dopo in quello di San Giuseppe. Nel primo, il ciclo degli affreschi dei primi anni del XV° secolo è dedicato alla vita del Battista. Non è mancato, nel secondo, davanti al presepe, mirabilmente descritto da Elisa, un sincero applauso alla nostra guida. La giornata turistica sembrava conclusa. Il programma prevedeva per il pomeriggio una visita a Pesaro, considerata città minore. Invece la visita della Cattedrale riservava una gradita sorpresa: questa Chiesa infatti conserva, bene evidenziate, tutte le sovrapposizioni delle pregevoli pavimentazioni in mosaico succedutesi nei secoli e rese necessarie dallo sprofondamento del terreno su cui si appoggia l’intera struttura. La prima pavimentazione, risalente alla costruzione della prima basilica nel VI secolo, si trova a 2,10 m. di profondità dal pavimento attuale. Una nota per Pesaro, città minore, che tanto minore non è, visto che ha addirittura soffiata a Vicenza nei mesi scorsi la possibilità di essere Capitale Italiana della Cultura per il 2024. Per concludere la giornata non restava che rientrare di corsa a Riccione per prendere la Santa Messa.

































TURISTI – TERZO GIORNO. La mattinata della domenica, terzo giorno di gita in Romagna, è stata dedicata alla visita alla città di Rimini negli aspetti più legati al periodo romano. Rimini è stata una delle più importanti città della Roma antica: la colonia fu chiamata Ariminum, la data ufficiale di fondazione è il 268 a.C. È stato un poco complicato percorrerne il centro storico occupato da una importante manifestazione podistica. Giusto per l’una abbiamo raggiunto, in pullman, il paese di Gradara, a una quindicina di chilometri a sud, visitandone il centro storico. Abbiamo infine atteso di incontrare gli amici escursionisti per celebrare il rito della tradizionale colazione volante nei pressi del pullman. Il tempo si è sempre mantenuto bello, la compagnia superlativa. Grazie a tutti.




GLI ESCURSIONISTI IN ROMAGNA - PRIMO GIORNO – Camminata da San Marino a San Leo
Prima di accompagnare i turisti a S. Marino il pullman ha lasciato gli escursionisti a Villanova, sul fondo della Val Marecchia, proprio dietro il M. Titano. E’ una bella giornata di inizio primavera, con le colline ondulate verdi dell’erba appena nata, mentre nei boschi circostanti gli alberi sono ancora spogli. Imbocchiamo una stradina che sale dolcemente. Il nostro obiettivo è percorrere la cresta di Tausano e raggiungere a piedi San Leo, dove ci ricongiungeremo con il resto del gruppo. La cresta prende il nome da Tausano, un minuscolo paesino dove arriviamo dopo circa un’ora di facile camminata. Dal paese si risale fino al cimitero da dove comincia il vero e proprio percorso di cresta, Fra prati e boschi sorgono numerosi torrioni calcarei, chiamati localmente, forse con un po’ di esagerazione, le Dolomiti delle Romagna e molto frequentati dai rocciatori locali. Il percorso fra continui saliscendi è comunque piacevole e non troppo faticoso. Al termine della cresta ci fermiamo per il pranzo, nei pressi di una curiosa abitazione. Dopo esserci rifocillati, e dopo un meritato riposo godendoci il sole distesi sul prato, riprendiamo il cammino seguendo una mulattiera. Con una breve deviazione raggiungiamo il bel convento francescano di S. Igne, ben tenuto ma purtroppo chiuso. Proprio mentre siamo al convento, ci arriva una telefonata dai turisti: sono in ritardo e se arriviamo in tempo potremmo aggregarci a loro per proseguire assieme fino a Pennabilli. Rinunciamo allora a una deviazione verso un punto panoramico e continuiamo il nostro percorso arrivando alla strada che porta a San Leo, che seguiremo fino a raggiungere il caratteristico borgo. Prima di arrivarci passiamo sotto il versante settentrionale della cuspide rocciosa dove sorge il paese e restiamo impressionati dalla visione delle rocce franate alla base della parete verticale: la montagna si sta letteralmente sgretolando e prima o poi, ahimè, inevitabilmente trascinerà con sé anche la caratteristica Rocca, costruita proprio sul punto più alto. Raggiunto San Leo, passeggiamo un po’ per il paese e risaliamo anche noi fino alla Rocca che in quel momento i turisti stanno visitando. Per noi è però troppo tardi per entrare e pertanto rientriamo al paese, dove li aspettiamo: arriveranno dopo poco tempo accompagnati dalla guida. Assieme a loro concludiamo la visita di San Leo per poi salire sul pullman e ripartire per Pennabilli. (Federico Cusinato)






















ESCURSIONISTI – SECONDO GIORNO – Monte Carpegna   Un gruppetto di una decina di escursionisti è pronto di buon mattino per la seconda camminata del viaggio in Romagna. La meta è il Monte Carpegna, una montagna isolata e quindi molto panoramica che supera i 1400 metri di quota, al confine fra provincie di Rimini e Pesaro. Lo attraverseremo con un percorso ad anello partendo dal paesino omonimo alle sue pendici, dove, da Riccione, ci porta un pulmino a noi riservato. Anche oggi è una bella giornata, e anche la nebbia che avvolgeva la vetta si sta gradatamente dissolvendo mentre cominciamo a percorrere il sentiero sul versante sud del monte. Il percorso è quasi sempre nel bosco, un bosco non naturale. frutto di un rimboschimento di pino nero, una specie non autoctona. A un certo punto incrociamo la strada asfaltata che conduce quasi in cima al monte dove vediamo un monumento dedicato a Pantani, che su queste strade amava allenarsi. Dopo l’incrocio il sentiero si fa più ripido e, seguendolo, arriviamo con qualche fatica al Passo del Trabocchino. Qui il paesaggio cambia, ci si affaccia su un vasto altipiano prativo dove sono già spuntati i primi crochi e da dove lo sguardo si allarga lontano fino al mare. Dal passo scendiamo leggermente per una decina di minuti fino a raggiungere un piccolo eremo in mezzo a un boschetto di faggi, dedicato appunto alla Madonna del Faggio, dove recitiamo la nostra preghiera. Qualche chiazza di neve ci ricorda che l’inverno è passato da poco. Dopo una breve sosta recuperiamo il dislivello perso e cominciamo a camminare sulla cresta battuta da un forte vento fino a raggiungere la cima vera e propria, sormontata da vistosi ripetitori. Poco dopo, in un posto un po’ riparato, ci fermiamo a pranzare.
Dopo una bella sosta ricominciamo a camminare sempre sulla cresta, mentre davanti a noi scorgiamo i Sassi Simone e Simoncello, le cime più caratteristiche della zona. A un certo punto, nei pressi di una fonte, il sentiero cambia bruscamente direzione, cominciando a scendere velocemente, di nuovo nel bosco. Una frana ci obbliga ad abbandonarlo e a seguire in alternativa una piccola strada asfaltata che, con larghi tornanti, ci porta fino al Passo della Cantoniera, dove, puntuale, ci aspetta il pulmino. Il viaggio di ritorno è allietato dai racconti dell’autista che ci ricordi i vantaggi dell’essere cittadino sammarinese, un altro mondo rispetto all’Italia. Per oggi può bastare e e si può già pensare all’escursione di domani. (Federico Cusinato)
ESCURSIONISTI TERZO GIORNO - Parco Naturale di S. Bartolo
Il 26 marzo 2023 è l'ultimo giorno della gita in Romagna. Io e Renato decidiamo di partecipare alla passeggiata programmata da Federico Cusinato nel parco naturale di S. Bartolo.
Partiamo in 11 lasciando le valigie in hotel che ritroveremo all'incontro con il pullman alle 14,30. Dobbiamo prendere il treno, prima tappa, da Riccione per Pesaro alle ore 08,30. Dopo il breve viaggio in treno, a Pesaro seguiamo Federico che, mappa in mano, ci guida, oltrepassato il ponte, sul sentiero segnalato verso il parco di San Bartolo. Il parco regionale, istituito nel 1994, è una zona protetta situata a ridosso della costa adriatica, che si sviluppa dal comune di Pesaro a quello di Gabicce Mare. Il primo tratto del percorso è un facile sentiero in salita in mezzo alla vegetazione, poi segue la strada provinciale n. 44 percorsa da molte biciclette che spesso imboccano anche i nostri sentieri. Federico rimbrotta i ciclisti che non ottemperano alle regole e che non vedono i divieti di accesso ai sentieri solo pedonali. Percorrendo la strada si vede un dolce territorio rurale, spesso coltivato. Il sentiero tracciato sulla “panoramica” in alcuni punti scende quasi fino al mare: il paesaggio è particolarmente interessante perché caratterizzato da un continuo susseguirsi di speroni e valli intervallati da pareti a strapiombo verso l'azzurro del mare. Non manca una ricca vegetazione di giunchi, ginestre e alberi di alto fusto. Vi sono anche suggestivi borghi di altura come quello di Santa Marina e quello più noto di Fiorenzuola di Focara che si affacciano sulla scogliera. Ci fermiamo ad ammirare questo antico borgo di Fiorenzuola, nominato anche da Dante nella Divina Commedia, e riposiamo sotto l'antico campanile con una splendida vista del mare. Ripreso il cammino sempre lungo la scogliera arriviamo a Casteldimezzo nella zona dove il panorama si apre sulla costa adriatica bassa e sabbiosa. Prati verdi lungo il percorso vengono adibiti a soste e picnic e al pascolo di asini e cavalli. A questo punto Federico ci indica Gabicce Mare e il suo porto che non raggiungeremo perché dobbiamo essere puntuali per l'incontro con il resto dei turisti alle 14,30 in arrivo da Gradara. Così abbandoniamo la scogliera e ci dirigiamo verso il punto stabilito. Siamo puntualissimi e pronti per la colazione “volante”. È stata una piacevolissima passeggiata tra mare, scogliere e prati per 18 km in buona compagnia. (Annalisa e Renato Simonato)
 

 
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