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Monte San Rocco
Domenica 16 gennaio 2022 (evento passato)
Tipo attività: Racchette da neve
Sezione di Roma
Responsabile: R. Giovannozzi C. Giorio
Programma

Ritrovo: ore 9:00 al parcheggio auto di Prato Agapito 1610 m, circa 680 m prima del valico della Chiesuola di Lucoli SS696 (strada per Rifugio Alantino piana di Campo Felice). Un possibile appuntamento a Roma sarà dato a richiesta.
Viaggio: A24 (per l’Aquila) uscita casello di Tornimparte. Stazione di entrata ROMA EST/ Stazione di uscita TORNIMPARTE/ Classe veicolo: A/ lunghezza della tratta 93 Km/ tariffa: 9.80 € > SS696 8,5 km per Prato Agapito
Sviluppo dell’escursione: dal parcheggio auto di Prato Agapito 1610 m per il bosco di Cerasolo. A 4,5 km Cerasolo 1522 m: sosta e pranzo. Da Cerasolo si potrà proseguire sul largo crestone del Monte San Rocco seguendo il sentiero estivo n.1 fino alla quota di 1888 m. Il proseguimento della gita per la vetta del Monte San Rocco 1888 m sarà possibile con condizioni meteo favorevoli. Escursione di andata e ritorno per la stessa via
Dislivello: da 1610 m a 1522 m (90 m discesa 4 km) a seguire da 1522 m a 1888 (365 m salita 3 km), dislivello in salita: 455 m, dislivello in discesa: 455 m.
Lunghezza: 14 km/
Tempo previsto di percorrenza: 6 ore escluse le soste.
Equipaggiamento: ciaspole-racchette da neve/ abbigliamento a 3 strati/ guanti e ricambio/ berretto/ occhiali da sole/ protezione solare/pranzo al sacco, bevande calde/ scarponi impermeabili/ telo impermeabile/ ghette/ bastoni telescopici/ vestiario doppio da lasciare in auto.
Cartografia: Edizioni il Lupo/ Parco del Velino – Sirente – Montagne della Duchessa 8 – Foglio 1/ Mappa Escursionistica 1:25.000/ 1 cm sulla carta = 25000 cm = 250 m sul campo.
Iscrizioni: a robertogiovannozzi@libero.it, WhatsApp 347.85.74.352
Relazione
Prima gita dell’anno…e dopo che anni! Sole neve e sorrisi fino alle orecchie (visibili, senza finalmente museruole. all’aria aperta!), occhi pieni di luce e allegria. Una trentina i partecipanti, arrivati alla spicciolata al parcheggio di Prato Agapito, nei pressi del valico della Chiesuola, zona Campo Felice. Giornata luminosa, che rende tutti molto motivati a iniziare questo 2022 come si deve. Anche un gruppo di giovani, amiche e amici di Emilio, qualcuno in gita con noi per la prima volta e qualcuno pure emozionato dal …battesimo delle ciaspole!
Il Ddg Roberto, serio e professionale, registra i partecipanti e fornisce le indicazioni sul percorso. Chiara, ddg in seconda, controlla che tutti i previsti siano arrivati e pronti. Si parte, a velocità diverse, ma con grande compattezza e condivisione. Ci si incrocia, si scambiano parole e soprattutto ci si gode il silenzio sul sentiero (non accessibile ai veicoli, fatta esclusione per la motoslitta di Loris, il capraio del rifugio), che, passata la valle iniziale un po’ affollata, si inoltra per 6 Km circa, in un saliscendi con poco dislivello, attraverso un bosco incantato con le ombre degli alberi sulla neve che scintilla. Magico. Prima dell’ultimo bivio per scendere al Rifugio Prato San Rocco, si sale alla vetta. Non era previsto andarci, perché fuori pista ormai ci vorrebbe il kit di soccorso neve. Ma visto che il tempo è bello, il rischio valanga è inesistente e il gruppo è fatto per la maggior parte di ardimentosi …” fuori programma” molti salgono alla vetta del Monte San Rocco, gustando una vista limpida anche se sferzata da un bel vento di tramontana. Poi ci si ritrova tutti al Rifugio Prato San Rocco: in programma ci sarebbe stata la polenta di Loris, il capraio, con le salsicce; ma il programma vegano non si può realizzare perché oggi Loris non è potuto arrivare, causa Covid. Il rifugio è chiuso ma l’ambiente è splendido; si spala la neve dai sedili di legno, ci si “ammucchia” con cautela e si consumano viveri e risate insieme. Anche l’inno a festeggiare la tessera di Pio, in allegria e amicizia, col sole che “ci accompagna”, a noi “Giovane Montagna”.
Sopra le panchine, scolpite alla meglio, frasi semplici e sagge condiscono la sosta.
“C’è chi cerca un palcoscenico, chi un ponte di comando, chi un piedistallo; c’è chi vorrebbe solo una panchina per fermarsi a respirare e guardare un filo d’erba che cresce”.
“Casa non è do abiti, ma è a do te senti bono!”
Rinfrancati e riposati, si prende la via del ritorno. La neve è dura, e per fare meno fatica molti tolgono le ciaspole. Una giornata decisamente rinfrancante, che – almeno a chi scrive – è costata anche una giusta fatica fisica dopo tanto tempo di immobilità e distanza. Grazie agli armonici e professionali Ddg, Roberto e Chiara! Un duo raccomandabile senz’altro da riproporre!
Il Ddg Roberto, serio e professionale, registra i partecipanti e fornisce le indicazioni sul percorso. Chiara, ddg in seconda, controlla che tutti i previsti siano arrivati e pronti. Si parte, a velocità diverse, ma con grande compattezza e condivisione. Ci si incrocia, si scambiano parole e soprattutto ci si gode il silenzio sul sentiero (non accessibile ai veicoli, fatta esclusione per la motoslitta di Loris, il capraio del rifugio), che, passata la valle iniziale un po’ affollata, si inoltra per 6 Km circa, in un saliscendi con poco dislivello, attraverso un bosco incantato con le ombre degli alberi sulla neve che scintilla. Magico. Prima dell’ultimo bivio per scendere al Rifugio Prato San Rocco, si sale alla vetta. Non era previsto andarci, perché fuori pista ormai ci vorrebbe il kit di soccorso neve. Ma visto che il tempo è bello, il rischio valanga è inesistente e il gruppo è fatto per la maggior parte di ardimentosi …” fuori programma” molti salgono alla vetta del Monte San Rocco, gustando una vista limpida anche se sferzata da un bel vento di tramontana. Poi ci si ritrova tutti al Rifugio Prato San Rocco: in programma ci sarebbe stata la polenta di Loris, il capraio, con le salsicce; ma il programma vegano non si può realizzare perché oggi Loris non è potuto arrivare, causa Covid. Il rifugio è chiuso ma l’ambiente è splendido; si spala la neve dai sedili di legno, ci si “ammucchia” con cautela e si consumano viveri e risate insieme. Anche l’inno a festeggiare la tessera di Pio, in allegria e amicizia, col sole che “ci accompagna”, a noi “Giovane Montagna”.
Sopra le panchine, scolpite alla meglio, frasi semplici e sagge condiscono la sosta.
“C’è chi cerca un palcoscenico, chi un ponte di comando, chi un piedistallo; c’è chi vorrebbe solo una panchina per fermarsi a respirare e guardare un filo d’erba che cresce”.
“Casa non è do abiti, ma è a do te senti bono!”
Rinfrancati e riposati, si prende la via del ritorno. La neve è dura, e per fare meno fatica molti tolgono le ciaspole. Una giornata decisamente rinfrancante, che – almeno a chi scrive – è costata anche una giusta fatica fisica dopo tanto tempo di immobilità e distanza. Grazie agli armonici e professionali Ddg, Roberto e Chiara! Un duo raccomandabile senz’altro da riproporre!