Monte Roen (TN)

Sabato 26 giugno 2021
Domenica 27 giugno 2021  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Esperti con Attrezzature
Sezione di Milano
Responsabile: Erminio Bersani (cell. 3341520439) e Roberto Mazzoleni (cell. 3714641081)



Programma



Area geografica: Val di Non

Descrizione giro facile
Saliremo domenica sil Monte Roen visitando sabato il Santuario di San Romedio. Il Monte RFoen è un "panettone" praticamente privo di difficoltà, salvo per il dirupato versante est che precipita sulla Val d'Adige con selvaggi valloni. La salita dal Passo Mendola è una classica escursione che si può fare in ogni stagione, tempo permettendo, e si svolge in gran parte su strade forestali. Buona parte del percorso si snoda quasi pianeggiante in un itto bosco (quasi sempre in ombra in inverno). Quindi con pendenze modeste e leggeri strappi si giunge alla Malga Romeno con romantica chiesetta. Di qui si sale l'erta finale di circa 2 km lungo il fianco nord fino alla cima, con panorami spettacolosi sulla Val di Non. Grandioso il colpo d'occhio quando si arriva sull'ampia cima e ci si "affaccia" sulla Val d'Adige con un salto di 2000 m.

Descrizione ferrata
In alternativa al sentiero si può scegliere la ferrata. Dalla Malga Romero (1775 m) si prosegue sulla carrareccia chiusa al traffico in direzione dell'Uberetscher Hutte (Rifugio Oltradige). Traversiamo infalsopiano tra bosco rado di conifere fino a raggiungere il rifugio (1775 m). Ignoriamo l'indicazione per il Gemsensteig (Sentiero dei Camosci) per volgere invece a destra in ripida salita (indicazione "Via ferrata Roèn - segnavia 523) sino a portarci, in pochi minuti dal rifugio, sotto la parete rocciosa dove troviamo l'attacco della ferrata con vista sulla Val d'Adige.

Descrizione del santuario
Il santuario è dedicato alla figura dell'eremita San Romedio, situato su un ripido sperone di roccia, nello splendido scenario naturale della Val di Non, nei pressi di Sanzeno ma nel territorio comunale di Predaia.
Per raggiungere il santuario percorreremo il suggestivo e bellissimo "sentiero nella roccia" della durata di circa 45'.

Spostamenti
Ritornati alle auto non oltre le ore 16, raggiungeremo il Passo Mendola dove parcheggeremo, e ci incammineremo per circa 1h45' per raggiungere la Malga di Romeno per la cena e il pernottamento (25 euro per pernottamento e prima colazione, mentre per la cena dipende da quanto si consuma).
In prossimità della data della gita e in dipendenza dal numero dei partecipanti, cercheremo di organizzare un "recupero auto"  che permetta un percorso ad anello evitando andata e ritorno sugli stessi sentieri.

Difficoltà: E per la via facile; EA per la ferrata; T per il Santuario

Modalità pranzo
Al sacco per il pranzo di sabato alle ore 13:00 presso il Santuario di Romedio e per il pranzo della domenica probabilmente in cima al Roen. Attenzione: al Santuario non c’è bar ma solo distributori automatici di caffè, bibite e merendine. Inoltre, lungo gli spostamenti a piedi, è possibile rifornirsi di acqua solo nei paesi.

Abbigliamento a strati adatto alla stagione

Attrezzatura
Kit da ferrata, caschetto, imbrago, bastoncini, guanti da
ferrata (consigliati) per la via ferrata, per il percorso facile i bastoncini.

Santa Messa
Per chi lo desidera, parteciperemo alla Santa Messa alle ore 18:00
presso la chiesa parrocchiale di Mezzolombardo, paese lungo la strada del rientro a casa sempre che non ci sia in atto il coprifuoco alle 22:00

Ritrovo per la partenza
1) Piazzale lotto Milano lato lido ore 07:00
2) Parcheggio Galbusera Agrate uscita autostrada MI-VE ore 07:30
3) Ritrovo in loco al paese di Sanzeno presso il Museo Retico ore 10:30

Nomi e riferimenti coordinatori
Mazzoleni Roberto cellulare 3714641081
Bersani Erminio Maria cellulare 3341520439
e-mail ro_mazzoleni@hotmail.it
e-mail kbersani@tin.it

Termine iscrizioni: Domenica 20 giugno 0re 17:00

Note
In periodo di pandemia, la partecipazione alle attività è permessa ai soli soci in regola con il pagamento della quota sociale.
Gli equipaggi delle autovetture formati da persone non conviventi
devono essere limitati a quatto persone per auto, su auto con cinque posti e di sei persone su auto da nove posti
(circolare del 26 aprile 2021 della Presidenza Centrale della Giovane Montagna).

Cenni storici sul santuario e su San Romedio
Il Santuario di San Romedio è uno dei più caratteristici eremi d’Europa e certamente il più interessante esempio di arte cristiana medievale presente in Trentino. Sorge in Val di Non, vicino al paese di Sanzeno, sulla vetta di uno sperone di roccia alto più di 70 metri. Qui San Romedio visse come eremita per molti anni, secondo quanto dice la leggenda in compagnia solo di un orso trentino. Il Santuario di San Romedio è formato da cinque piccole chiesette sovrapposte, tutte costruite su uno sperone di roccia e unite tra loro da una lunga scalinata di 131 gradini.
Romedio di Thaur visse tra il IV e il V secolo. Nacque in una famiglia cristiana nell’area di una stazione militare agli attuali confini dell’Italia, ad una decina di chilometri dall’odierna Innsbruck. Erede di una ricca famiglia bavarese, signore di un castello nei pressi di Innsbruck e proprietario di saline nella valle dell’Inn. Dopo un pellegrinaggio a Roma (lungo il viaggio conobbe Vigilio*, vescovo di Trento e i futuri martiri anauniensi Sisinio, Martirio e Alessandro), ritornato a Trento, decise di lasciare le sue proprietà al vescovo, dato che in quei secoli l’assistenza ai poveri era curata dal clero con servizi permanenti (diaconie). Una parte dei beni sembra l’abbia lasciata pure alla chiesa di Augusta in Baviera. Donò tutti i suoi beni alla Diocesi di Trento.
Forse consigliato da Vigilio, stabilì la sua dimora presso il luogo del martirio dei martiri anauniensi, in Val di Non, ritirandosi in eremitaggio in alcune grotte esistenti ancora oggi nei pressi del santuario, sulla roccia che poi prese il suo nome. Lo seguirono due compagni, Abramo e Davide. Quì trascorse gli ultimi anni di vita, nella venerazione di Gesù alla stregua dei monaci orientali. Morì nel 405 (forse 400) e fu sepolto in cima alla roccia, in un sepolcro scavato dai monaci eremiti.
Storicamente il culto si manifesta nell’VIII secolo, con la costruzione di una cappella sulla tomba, più grande della precedente, dando così vita ad un culto che continua ancora oggi.

*Per singolare coincidenza, il primo giorno di gita sabato 26 è la festa di San Vigilio, patrono di Trento ed anche di Amblar, paese dell’Alta val di Non dove forse sosteremo per rifocillarci. La piccola chiesa di Amblar è dedicata a San Vigilio.

 
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