Miniera di Herin - Champdepraz - 1600 m
Sabato 5 ottobre 2024 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Torino
Responsabile: Alberto GUERCI
Programma
La visita alle antiche miniere di Herin sfruttate per l’estrazione della calcopirite da cui si ricava il rame ha più uno scopo turistico ed è adatta a tutti. Situate sul versante sinistro orografico della bellissima valle di Champdepraz permettono di scoprire un angolo della val d’Aosta poco noto, un vero balcone da cui ammirare la parte centrale della val d’ Aosta e i ghiacciai del Monte Rosa.
L'escursione con un modesto dislivello ci permetterà di raggiunge gli edifici della miniera rimasta attiva fino al 1957, e ormai ridotti a ruderi.
Sono visibili gli alloggiamenti dei minatori, il frantoio del minerale, la vecchia teleferica per il trasporto a valle del materiale estratto: le condizioni di conservazioni dei fabbricati sono molto precarie e la prudenza è d'obbligo. La galleria di scavo è più a monte della zona di lavorazione del minerale e non facilmente raggiungibile, pertanto, non la includo nel programma.
Il piazzale dove veniva caricato il minerale è caratterizzato dal tipico colore giallognolo dovuto all’ossidazione del ferro presente nel minerale preponderante rispetto al rame decisamente più scarso. Caratteristico è anche l’odore tipico di zolfo che viene emesso da residui di minerale ancora presenti sul piazzale e ormai ridotti a terriccio.
Un luogo nascosto del Parco Naturale del Mont Avic dove, dopo lo sfruttamento per decenni da parte dell’uomo, la natura si riprende ciò che le era stato sottratto.
Attrezzatura : Scarponcini, abbigliamento da escursionismo
Mezzo di trasporto : Auto private
Logistica : Ritrovo in Piazza Rebaudengo ore 8.00
Coordinatore di gita : Alberto GUERCI
Cell. 329 9774628
Relazione
Proporre una gita ad una vecchia miniera abbandonata può non essere di stimolo ai potenziali partecipanti che in effetti si sono ridotti alle dita di una mano; ma se la miniera è situata in uno dei siti più panoramici della bassa val d’Aosta l’esperienza si arricchisce di valori estetici che esulano dalla meta specifica. Aggiungiamo poi che il meteo ci ha regalato una bella e fresca giornata, così limpida da permetterci di ammirare le vette del massiccio del Rosa, imbiancate dalle recenti nevicate in quota. E l’avvicinamento è stato una piacevole passeggiata in una foresta di pini e larici su di un morbido tappeto di pigne, un po’ scivolose a onor del vero, da cui a tratti comparivano numerosi funghi.
Ma la miniera, scopo della gita? Di per sé all’esterno si possono vedere solo ruderi di edifici ormai abbandonati e poco interessanti che non meritano alcun commento. Forse più interessanti si sono rivelati i campioni di minerale che sporadicamente affiorano sul piazzale antistante gli edifici. Infatti, il minerale che si estraeva era la calcopirite che con i suoi classici riflessi color oro brillava al sole attirando l’attenzione.
Ma cos’è una miniera se non ci si addentra in qualche galleria alla ricerca di quel fascino oscuro che solo il sottosuolo riesce a darci. E allora ci avventuriamo alla ricerca dei vecchi ingressi che si sperava di trovare accessibili: Finalmente eccone uno e cosi ci addentriamo all’interno della montagna facendo la massima attenzione a non prendere zuccate sulla volta talvolta un po’ bassa. Colori strani alla luce delle torce, il verde delle colature di sali di rame, una galleria che finisce in un laghetto, i vecchi tronchi ormai malridotti a sostegno della volta nei punti più instabili. Un mondo perso dove per anni i minatori hanno faticato per guadagnarsi da vivere. Usciamo all’esterno a respirare il più gradevole profumo del bosco. Un breve spuntino ed è ora di tornare.
Ripresa l’auto ci siamo concessi una breve digressione verso il borgo di Covarey, situato all’ingresso del parco dell’Avic. Questo piccolo villaggio, con le sue stradine acciottolate e le case in pietra, sembra uscito da una cartolina. Passeggiando per le vie, fra scorci pittoreschi si respira una accogliente atmosfera di piena pace.
Gita molto semplice nel complesso; ma varia per i molteplici aspetti che ci hanno permesso di vivere una giornata in armonia fra il passato remoto dell’attività estrattiva ormai scomparsa e la bellezza della natura che nel vallone di Champdepraz riesce sempre ad offrire scenari di particolare bellezza con la vetta dell’Avic posto a sentinella sullo sfondo.