Messa e cena di Natale

(A cura di Bice Dinale) - Il traffico natalizio romano ed il problema “parcheggi” ha certamente animato la serata – Don Melchor è riuscito ad arrivare quasi al termine della messa, ma visto che era lui il celebrante tutto si è poi svolto alla fine nel migliore dei modi, nella solennità della grande basilica (meno fredda del solito) con una profonda omelia di Melchor ed i canti guidati da Serena, il nostro irrinunciabile filo rosso da un Natale all’altro.  I frati hanno allestito un bel presepio con statue importanti e luci giuste.
L’incertezza e la ricerca del parcheggio e le opinioni di Padre Angelo in proposito hanno contribuito a rendere indimenticabile la serata; chissà che qualcuno non si decida a usare di più il motorino, ma i super 80enni come faranno?  Occorrerà trovare una soluzione mediata.
La cena si è svolta nella Sala S. Michele, illuminata dai festoni installati dal presidente, e debitamente riscaldata.  Eravamo 73, e la presenza di molti giovani ha dato conferma del prossimo leggero ma significativo abbassamento dell’età media, attualmente a 66,02, ma che sarà 65,82 con i nuovi iscritti.  In uno degli intermezzi sono state consegnate cinque tessere dal presidente confermato, Massimo Biselli.
La cena è stata preparata e servita dai volontari dell’Operazione Mato Grosso, che opera a favore di attività missionarie di vario tipo in America Latina, soprattutto Perù, Bolivia, Brasile.  Comprendeva un appetitoso buffet e un piatto servito di antipasti, due primi, un secondo con verdure, e un goloso buffet di dolci e frutta.  Tutto preparato a casa da volontari e volontarie (madri, nonne, cuoche e cuochi vari), trasportato nel fortunoso traffico di Roma dal quartiere di S. Agnese sulla Nomentana, e poi porzionato e servito in loco utilizzando la provvidenziale cucina messa a disposizione dalla parrocchia.
Silvia Farroni ha gestito per conto di Casa Betania Onlus un banchetto con oggetti preparati da volontari, che ha avuto molto successo. Casa Betania offre un luogo di accoglienza per bimbi e mamme in difficoltà.
Verso la fine della serata i volontari di Mato Grosso si sono presentati, accolti da applausi sinceri; Alberto ha ringraziato a nome di tutti, e ha raccontato che tutto il guadagno dell’evento sarà portato da lui in Perù a febbraio 2024.  Alberto è falegname, ha in programma di restare un anno e creare un’attività di falegnameria, allo scopo di formare nuovi falegnami e di riunirli in una cooperativa, che potrà vendere i prodotti sul posto e anche all’estero.
Grazie a Mato Grosso, a Casa Betania, a Padre Angelo e al consiglio, vecchio e nuovo, che ci hanno fatto trascorrere una piacevole serata facendoci anche sentire un po’ più buoni.