Isole minori arcipelago toscano

Giovedì 19 settembre 2024
Martedì 24 settembre 2024  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Turistica
Sezione di Cuneo
Responsabile: Zenzocchi



Programma



NUOVA  DATA  -  Da giovedì 19 a martedì 24 settembre
tour escursionistico/turistico alle isole minori Arcipelago Toscano.
da Giannutri a Pianosa passando dal Giglio e Montecristo.

“Un’isola al giorno”. Il programma, con la collaborazione delleguide locali, è stato elaborato, mancano ancora alcuni dettagli minori. Non è stato possibile utilizzare un’unica località per il pernottamento essendo distanti gli imbarchi per le varie isole. Avremo due pernottamenti a Marina di Grosseto, uno a Piombino e due all’isola d’Elba.
Quota di partecipazione:
940 € a persona in camera doppia
più 25 € a notte per la singola.
La quota comprende: Guida accompagnatrice per tutta la durata del soggiorno, mezza pensione con cestino per il pranzo, bevande incluse, passaggi in battello A.R. e guide naturalistiche per le visite alle isole, viaggio in pullman, assicurazione extra escursioni, mance, tasse di soggiorno.
NON sono previsti eventuali ingressi in musei ed extra in genere.
Bozza programma in corso di definizione: Partenza giovedì 19 alle ore 6 (pz. Costituzione). Sosta pranzo al sacco e visita dell’Abbazia di San Galgano. Arrivo tardo pomeriggio a Marina di Grosseto, cena pernottamento in hotel. Venerdì e sabato visita dell’isola del Giglio e Giannutri con partenza dei battelli (a.r.) da Porto Santo Stefano. La sera di sabato trasferimento in pullman a Piombino, cena pernottamento in hotel. Domenica visita isola di Montecristo, rientro a Porta Azzurro (isola d’Elba), cena pernottamento in hotel, località dell’isola non ancora definita.
Lunedì si raggiunge il porto di Marina di Campo per raggiungere in battello (a.r.) l’isola di Pianosa.
Martedì si rientra a Casa. Il pullman che ci ha raggiunti sull’isola d’Elba ci riprende in albergo riportandoci, in battello, a Piombino e successivamente a Cuneo.
Adesioni al tour:
Le iscrizioni sono aperte e devono essere fatte entro il 28 febbraio p.v. accompagnate da un acconto di 350 €, che verrà utilizzato come segue: per le strutture ricettive e per la prenotazione dei passaggi in battello A.R. all’isola di Montecristo (richiesta specifica del Parco Nazionale).
Il saldo verrà effettuato entro il 31 agosto p.v.
L’acconto e il saldo devono essere fatti esclusivamente mediante bonifico bancario intestato alla Giovane Montagna sezione Cuneo:
Codice IBAN: IT49K0306910217100000001542 della Banca IntesaSanpaolo
Casuale: acconto o saldo ISOLE della TOSCANA. Vi prego di dare conferma dei vari versamenti (acconto o saldo), al coordinatore, con messaggio WhatsApp.

Per informazioni potete comunicare con il coordinatore:
Cesare ZENZOCCHI, telefono 342 744 0616



 



Relazione



1° giorno: 19 settembre, giovedì
Si parte, all'alba, in direzione dell'arcipelago toscano. Siamo 45 anime ancora piuttostoassonnate, per cui alcuni approfittano delle luci soffuse del pullman e della guida soft del sig. Erik allo scopo di re-impostare una più o meno breve pennichella. Lo sguardo spazia dalla distesa di mare blu alle Alpi Apuane e si ha quasi l'impressione di essere scivolati in un'altra stagione e, tornata quasi estiva. Sosta all'autogrill per colazione e pranzo. Alla stazione di Campiglia Marittima incontriamo la nostra guida sig.ra Etis, già collaudata felicemente l'anno scorso. Proseguiamo quindi tra filari di vigneti, uliveti, pini marittimi, cipressi, coltivazioni di girasole fino ad imboccare una strada in salita diretti all'Abbazia di San Galgano - del 1200, comune di Chiusdino (SI) - rimasta priva di tetto di copertura a causa di un incendio; sala capitolare e l’Eremo, famoso per la spada conficcata nella roccia, come segno di pace del cavaliere, collocata nella chiesa a soffitto mezza sfera e dedicata ad un eremita; la cappella del Santo a cupola ogivale, con affreschi del Lorenzetti. Arrivo a Fonteblanda, frazione di Talamone, per cena e pernottamento. Una volta entrati nelle camere, iniziano le danze…..di perlustrazione alla ricerca del wc, del bidè, dei corretti ugelli da azionare - che non inondino il pavimento - e infine, sì, ce la possiamo fare…..a raggiungere finalmente il vano doccia !! Nel corso della cena, all’ascolto della suddetta narrazione alcuni componenti del gruppo si dichiararono increduli: vollero pertanto “toccar con mano” passando in rassegna le camere descritte. Solo in tarda serata si sciolse l’interrogativo: la responsabile della struttura orgogliosamente dichiarò che i lavori di ristrutturazione dell'hotel erano stati curati da un luminare architetto giapponese !
2°giorno: 20 settembre, venerdi’.
Ci imbarchiamo a Porto Santo Stefano in direzione isola del Giglio e incontriamo le due guide che ci anticipano la possibilità di aderire, dopo l'arrivo al Castello, a due itinerari differenti: uno che spazia sul versante est dell'isola - con 400 m di dislivello (il cui gruppo aderente venne denominato dei “volenterosi”) - e l'altro, presentato come meno impegnativo, sul versante ovest del Giglio. Consumiamo un veloce pasto sulla gradinata della chiesa, poi qualcuno non resiste ai richiami profumati del panificio dell'isola e cade in tentazione !! Il Castello, borgo medievale fortificato, serviva a proteggere gli isolani dalle incursioni di pirateria, in particolare saracene. Il percorso alto - che intraprendiamo in 18 - consente in cima una visuale panoramica sull’Argentario, sull’isola di Giannutri e la costa toscana. Incrociamo piante di leccio, pini marittimi, arbusti di elicriso, erica arborea, corbezzolo, mirto ecc. Tra le specie animali particolari la guida naturalistica cita il gabbiano corso (uccello pelagico con il becco rosso), il ratto nero (che si ciba delle uova delle berte) e, tra gli anfibi, il discoglosso sardo, oltre ai capodogli presenti nel triangolo dei cetacei. Alla vista della spiaggia di Cannelle, non possiamo che contemplare e fotografare la “bellezza”: sfumature di colori dell’acqua tra smeraldo-turchese e blu ed il verde acceso della vegetazione. La giornata calda e assolata si conclude con una cena deliziosa a base di pici con sugo di cinta senese, carne tipica "peposo" e crema catalana. Ultimo aneddoto a chiusura di giornata: presa la decisione di consegnare alla guida la tassa di soggiorno dovuta, un componente del gruppo, nel proclamarsi parsimonioso, fece centellinare nelle mani della sig.ra Etis una-per-una monetine di piccola taglia e, mancandogli alla fine un/1 (sic!) centesimo, chiese di essere “graziato” con l'abbuono del centesimo..…così come sovente gli succede - aggiunse poi - in panetteria. A cotanto si spinse il parsimonioso !!
3°giorno: 21 settembre, sabato.
Dopo l' “assoluzione" di una partecipante del gruppo, arrivata in ritardo, ci dirigiamo nuovamente a Porto Santo Stefano per l’imbarco verso l'isola di Giannutri. Prima dell’arrivo un compagno di viaggio…..inizia ad esternare, con gesti e intonazioni festose: “oggi è sabbato !! Noon lavoro ! Sì faa feesta! Tutti ammare !!”. Sulla motonave la guida presenta il programma dell'escursione sull’isola -parco nazionale dal 1993 - che si snoda da Cala Spalmatoio, attraverso un cordolo, sino a cala Maestra, al Faro, ai Grottoni e fino al Labirinto di Cnosso, la cui ricostruzione risale ad appena un anno fa. L'isola a forma di mezzaluna - detta “Dianum” - è rimasta disabitata per secoli, mentre ora vivono 8 persone. Dopo la divisione in tre gruppi, saliamo alla Piazzetta. Nel percorso si incontrano resti romani; tra le specie botaniche: ginepri fenici, bacche rosse del lentisco, euforbia, scilla marittima e, tra gli uccelli pelagici, le berte che nidificano nelle falesie e si preparano per un lungo viaggio lungo l’Atlantico. Proseguiamo verso il Faro (1830), con visuale sulla Maremma, parco dell'Uccellina, Talamone, Argentario, Giglio, fino alle falesie a picco sul Tirreno. E qui consumiamo il pasto condiviso. Prima di tornare al porto, uno sparuto gruppetto si concede un bagno ristoratore nelle fresche acque di Cala Maestra. Il secondo gruppo segue invece il percorso che da Cala Spalmatoio conduce alla Villa Romana ed un terzo effettua il cammino che conduce a Punta San Francesco. ln pullman ci dirigiamo verso Piombino (LI), per la cena ed il pernottamento. 
4°giorno: 22 settembre, domenica. Ieri sera a cena abbiamo fantasticato sulla situazione odierna: doverci attenere a regole ferree, presidiati a gruppi di 12 da militari (armati?): chi temeva di essere trattenuto e addirittura “messo in manette”; chi rappresentava con preoccupazione di doversi esimere per tante ore dal mangiare/bere/aver esigenze fisiologiche; altri si domandavano in quali guai sarebbero incorsi in caso di uscita per errore dai percorsi segnati ovvero se fosse stata intercettata la razione di cibo nascosta nello zaino; qualcuno ancora paventava cadute accidentali di briciole di pane dalla sacca; ovvero l'incontro ravvicinato con una vipera. Insomma, il fascino di Montecristo si accompagnava a una buona dose di inquietudine. Nulla di tutto questo ! Al porto di Piombino la guida autorizzata ci presenta le caratteristiche dei 2 percorsi proposti: il percorso Belvedere, meno impegnativo rispetto al secondo, consente la visita al piccolo borgo ed alla Villa Reale/Casa di Caccia di re Vittorio Emanuele II°, di 3 km circa; il secondo, del Monastero – grotta del Santo prevede la visita dell'antico Santuario nonché del borgo: si raggiungono i 350 m s.l.m., con percorso ad anello di 5 km totali. Ardua scelta tocca ai singoli componenti del gruppo !! E finalmente attracchiamo sull’isola di Montecristo! mitico luogo sinora - almeno da me - immaginato: il sogno si tramuta in realtà. Soltanto a pochissime persone (1000 all’anno) è consentito l' accesso sull'isola naturalistica e per  questo  dobbiamo  dire  un  grazie  particolarmente riconoscente al nostro laborioso organizzatore sig. Cesare.  E partiamo, accompagnati dalle guide naturalistiche, alla scoperta dell’isola del silenzio e dei profumi: rocce granitiche; piante botaniche tra cui: erica, cisto, maro, elicriso, oltre ai lecci antichi inerpicati sul crinale montuoso; tra la fauna capre selvatiche, provenienti dall'Asia, piccole e di colore marrone. Per un lungo tratto, quasi a scaletta, percorriamo le orme dei monaci benedettini, che hanno vissuto nel monastero dal 1000 al 1500. La leggenda narra della sconfitta del drago da parte di San Mamiliano. Il monastero è stato assediato da Arabi e l'isola fu saccheggiata più volte nel corso degli anni in quanto costituiva un mondo molto frequentato ed ambito al centro del Tirreno. I monaci possedevano molti terreni e ottenevano donazioni, tanto da  rendere quest'isola particolarmente ricca: il tesoro di Montecristo è stato una realtà. Gli Ottomani infine distrussero il Monastero alla ricerca del tesoro. L'isola viene poi acquistata da un lord  inglese (Watson Taylor) che vi costruì una villa, ceduta poi ai Savoia a fine ‘800. Dal 1971 Montecristo è stata riconosciuta riserva naturale, dal 1993 divenuta proprietà del Demanio e certificata riserva biogenetica dal Consiglio d’Europa. Arrivati alla vista del monastero, ci godiamo la visuale panoramica sul monte della Fortezza, a 650 m, sulla Corsica, Elba, Pianosa. Dopo il pasto visitiamo l'antica chiesa, dismessa dal culto a metà ottocento, successivamente occupata dai militari in tempo di guerra. Il suo restauro risale agli anni ‘80; grotta del Santo, con archi del 1200, probabilmente usata come luogo di culto; il mulino ad acqua e il forno. Prima del ritorno ci resta il tempo per una veloce visita alla Villa, a fianco la piccionaia, ed il Museo Naturalistico con reperti di vari periodi storici e rettili in formalina; infine visitiamo l'orto botanico. Tre gocce di pioggia ci accompagnano alle ore 16 a riprendere la motonave, alla volta dell'isola d’Elba.
5°giorno: 23 settembre, lunedì.
Rovesci intensi si alternano ad attimi di pioggerellina rada, ma noi imperterriti confidiamo…..e attendiamo fiduciosi sul pullman, mentre risuona la frase pronunciata da un partecipante del gruppo: “Tuon che abbaia pioggia non morde!”... vera perla di saggezza…. peccato che sia sconfessato dalle condizioni atmosferiche in peggioramento, mentre ci dirigiamo al porto di Marina di Campo per l’imbarco verso l'isola di Pianosa. Sulla motonave lottiamo, letteralmente, con i marosi che ci sbattono e “sciaccherano” per benino. Accompagnati dalle guide, ci dividiamo in due gruppi: uno che visiterà le catacombe e la casa dell'agronomo; l'altro che girerà alcuni esterni dell'isola. Al pari di Montecristo, Pianosa è assegnata alla municipalità dell'Elba, con ingresso e fruizione regolamentati, sotto la responsabilità del Parco Marino; a metà ‘800 si è insediata la prima colonia penale agricola, come testimonia la prima struttura carceraria e la piazzetta costruita dai condannati: il pollaio razionale, gli allevamenti di bestiame, le stalle, il pastificio, il podere del giudice, il podere del marchese. Baciati dal vento di scirocco, percorriamo la meravigliosa passeggiata nel vialetto tra alti muretti costruiti dai carcerati. Posiamo lo sguardo sulla tipologia di espressioni della macchia mediterranea: lentisco, rosmarino, elicriso, cisto incanus, ginepro fenicio. Con i sedimenti del fondale marino coralligeno vennero assemblati i muretti e posati i camminamenti. Da ultimo l'isola ospitò il sanatorio, il preventorio e infine il convalescenziario, dal 1907 in poi trasformato in tubercolosario e da ultimo cimitero dei cronici. Debellata la tubercolosi, da metà ‘900 l'isola conobbe infine il suo periodo più roseo. Rientrando all'Elba in motonave, ad un certo punto il comandante proferisce “corpo morto dritto” ..e a noi non resta che….. rabbrividire. Pomeriggio: tornati sull’isola d’Elba, saliamo in pullman alla volta di San Piero, paesino sopra Marina di Campo, mentre la guida ci descrive la storia dell'Elba e le sue particolarità geologiche. Borgo medievale, con due porte d’entrata e due fortezze; inglobata dentro una fortezza la chiesa a due navate con affreschi del ‘400 e due absidi – San Niccolo’-. Il nostro cammino prosegue al museo minerario e alla Facciatoja. E finalmente ci rilassiamo con uno squisito gelato. Ultima cena insieme.
6° giorno: 24 settembre, martedì.
Lasciamo l'hotel San Giovanni per raggiungere l’imbarco a Portoferraio in direzione Piombino. Dopo il pasto delizioso al “Giardino de’ Medici” a Valpiana risaliamo in pullman per avvicinarci a Cuneo.
Grazie a tutti i partecipanti, alle tante sane risate e un riconoscente, particolare ringraziamento al sig. Cesare, alla presidente, sig.ra Anna, nonché all'attenta nostra accompagnatrice, sig.ra Etis.
(Giulia Mellano)

 
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