Gran Sasso e cinema (Andrea Lolli)

Giovedì 23 novembre 2023  (evento passato)

Tipo attività: Incontro culturale
Sezione di Roma
Responsabile: Commissione Cultura



Programma





Relazione



(A cura di Bice Dinale) - Sono un’appassionata di “locations” da sempre,  e non volevo mancare questa occasione – conoscere qualcuno che ha fatto delle “locations” in tutte le loro accezioni la sua ragione di vita.  In effetti, è stato un incontro molto interessante ed illuminante, anche sugli aspetti meno noti ed evidenti dell’argomento.
Andrea corrisponde alle previsioni – lavora con il cine-turismo, ha viaggiato moltissimo alla scoperta non delle locations ma del loro inserimento nei programmi di viaggio, nelle descrizioni turistiche, negli studi economici di settore, studi etnografici e antropologici, ecc.  Vive e lavora a Teramo, il Gran Sasso è un suo bellissimo, potente, ingombrante, incombente, imprescindibile vicino di casa, che gli ha fornito ispirazione sia per il libro che per l’attività che vi ha organizzato.
Ci ha presentato il suo libro “Gran Sasso e Cinema”, che è una Movie Map del Gran Sasso d’Italia.  E qui ci vuole una piccola spiegazione.  Una movie map è una pubblicazione, di solito interattiva, in cui vengono raccolte tutte le informazioni necessarie per muoversi, fisicamente o con il pensiero, in una zona dove siano stati girati in parte o per intero filmati, fiction televisive, anche pubblicità, e che il viaggiatore, di persona o con il pensiero, desidera visitare per riconoscerle, come le ha conosciute nel film, e conoscerle meglio nella loro realtà, normalmente molto più accattivante di una semplice scena cinematografica.
Il libro si compone di tre elementi: le schede dei film girati in zona Gran Sasso; schede di approfondimento scientifiche e culturali sulle principali locations, e la carta georeferenziata (cartacea e digitale).
Andrea ci ha raccontato l’evoluzione del concetto di “location”, dagli inizi della cinematografia fino ad oggi, quando alle pellicole cinematografiche vere e proprie si sono aggiunte le serie televisive, le fiction, ecc.  Un minimo di curiosità e di turismo cinematografico si è creato fin dall’inizio.  Molti ricordano la stazione dei Fratelli Lumière o il luogo del funerale di Rodolfo Valentino nel 1926, raggiunto da moltissimi fan.  Poi la creazione dei parchi a tema disneyani ha rinforzato l’immedesimazione dal vivo del pubblico nelle storie.
Ancora per molti anni dopo la seconda guerra mondiale, le locations venivano utilizzate ma non segnalate, gli spettatori venivano trasportati in paesaggi bellissimi, insoliti, apparentemente sconosciuti, ma molto spesso si trattava di “falsi”.  Faccio un esempio.  Il film “L’Orso” di Annaud del 1988 risulta ambientato nella Columbia Britannica (Canada) mentre tutte le riprese sono state girate nelle Dolomiti, nelle valli e tra le cime di Travenanzes, Conturines, Sass di Stria, e nelle Alpi Tirolesi.  Parlando di fiction, anche abbastanza recente, sapreste dire il nome del chiostro intorno al quale si svolge la vita comunitaria delle suore di “Che Dio ci aiuti!”?  E’ in una grande città italiana, ma non a Modena o a Fabriano!  Ci sarà un piccolo premio per chi invierà la risposta giusta alla mia mail (bice.dinale@gmail.com).
Molte produzioni straniere hanno trovato in Italia le locations giuste per i loro lavori, ed in particolare nel Lazio, in Abruzzo e in Toscana.  Sono vicine a Roma, facilmente raggiungibili, abbondantemente fornite di edifici storici e di grandi spazi privi di infrastrutture.  Fu così che fu scoperto il “Piccolo Tibet” o grande piano di Campo Imperatore, con i suoi laghetti, le cime sullo sfondo (Gran Sasso stesso, Cefalone, Prena, ecc.), il canyon.  I ruderi di Rocca Calascio erano pressoché sconosciuti al grande pubblico e forse anche alle autorità finché non rientrarono di prepotenza nel film “Lady Hawke”, tanto di prepotenza che per necessità di regia una porta fu ricavata nelle mura; i ruderi non erano ancora tutelati.  Da allora Rocca Calascio è diventata quasi meta di pellegrinaggio e uno dei simboli dell’Abruzzo!
Oggi la situazione “locations” è totalmente rovesciata, al punto che si sono creati vari fenomeni: i paesi e le regioni, in Italia e nel mondo, offrono ai produttori la possibilità di utilizzare i loro siti a condizione che la zona sia perfettamente riconoscibile, sia ben presentata, e che la produzione stessa garantisca un ritorno economico locale.  Hanno creato, prima in Inghilterra e negli USA, le movie maps, dove il turista appassionato trova tutte le informazioni, anche in modo interattivo, per visitare le sue locations preferite – in una città come Londra, o in una regione come la Scozia, o su un gruppo montuoso come il Gran Sasso. E’ nato anche quello che si può chiamare cine-turismo, cioè viaggi costruiti per visitare i luoghi dove è stata girata una serie, un film, anche solo una scena, come il castello di Aglié di Elisa di Rivombrosa, o le cittadine siciliane del Commissario Montalbano. Ebbene sì, lo confesso, ho visto la casa di Montalbano a Marinella, e le scale del commissariato a Scicli, e la piazza che sale verso la chiesa di Ragusa, o la scalinata di Modica, ma ho anche percorso le stradine e le scalinate di Ragusa, e visitato la parte monumentale di Scicli, ed il porticciolo di Marzamemi, le chiese di Noto, la villa romana del Tellaro, ho assaggiato le mandorle di Avola.  Cioè la “casa di Montalbano” è stato un pretesto per allargare la conoscenza di un angolo di Sicilia bellissimo e non troppo frequentato.
Provo a concludere.  Il “cine-turismo”, con le movie maps, sta svolgendo un ruolo importante nello sviluppo dell’economia di zone minori nei paesi dove l’offerta turistica è già molto forte e la pressione in certi siti è fin troppo alta (vedi Venezia) per cui è utile per tutti dirottare l’interesse dei turisti, suggerendo loro la possibilità di “vivere” una giornata, una settimana nelle locations dei films e delle serie preferite.
Andrea ci dà anche questa possibilità – una giornata sulle tracce di Trinità, nel canyon del Gran Sasso dove hanno girato “Continuavano a chiamarlo Trinità”, con la passeggiata alla scoperta del canyon, il “brivido” della slitta di Trinità, la “fagiolata”, classico cibo dei due amici, e soprattutto la scoperta del Gran Sasso che per molti resta ancora solo un ricordo geografico scolastico. Basta contattare: viaggiatorinelparco@gmail.com, e si trovano i contatti e le informazioni necessarie.
Grazie Andrea, penseremo a te ogni volta che riconosceremo una location nei vecchi film o vivremo in diretta nei luoghi delle nuove fiction.

 
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