Escusione - Colline di Soave - Percorso dei 10 Capitelli

Domenica 20 marzo 2022  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Vicenza
Responsabile: Lucia Savio



Programma



COLLINE DI SOAVE - PERCORSO DEI 10 CAPITELLI
Passeggiata facile e senza difficoltà. 10 km su lievi pendii, 10 capitelli lungo il sentiero. Il percorso ad anello parte dalla Piazza principale di Monteforte d’Alpone e conduce lungo le colline e i vigneti della zona storica del Soave classico DOC, tra i due splendidi borghi di Monteforte d’Alpone e Soave. Attraverso la natura, i vigneti e il silenzio, godremo in alcuni punti di una vista a 360° sul territorio circostante. Un’esperienza rilassante a diretto contatto con la pace di questi luoghi.
DISLIVELLO: 300 m
TEMPI: ore 4
ORARIO PARTENZA: 8.30
MARZO

CAPOGITA: Lucia Savio, cell. 347 7505583
 



Relazione



ESCURSIONE DI DOMENICA 20 MARZO
LE COLLINE DI SOAVE LUNGO IL PERCORSO DEI DIECI CAPITELLI
Mi si scuserà se prima di entrare nel merito della camminata di cui al titolo, mi permetterò un flash-back in un passato non lontanissimo, e precisamente al lunedì di Pasquetta di dieci anni fa, che cadeva esattamente il 9 aprile. La meta dell'uscita era più o meno la stessa e il capo-gita ufficiale, almeno stando al libretto del 2012, era Daniele Zordan che tradizionalmente si occupa ogni anno dell'uscita di Pasquetta. Quest'anno, come da programma del 2022, Daniele ci porterà, infatti, sul “Cammino delle Apparizioni” e gli chiedo perdono se nella mia memoria, lo confesso, non ricordavo lui come capo-gita, ma una simpatica e bella signora di Soave, socia “fuori sede” della sezione vicentina della Giovane Montagna. La signora in questione si chiamava Laura Pasetto e se ho usato un tempo al passato, è perché purtroppo non c'è più. Non molto tempo dopo, infatti, se l'è portata via ancora in giovane età il solito “brutto male”. Copio e incollo qui di seguito un breve estratto dal numero di Maggio del 2012 del “Dai tira...” in cui si parla di lei: “La carissima e simpaticissima Laura, moglie del medico del paese, nonché amica del sindaco e… di tutti i compaesani, ci illustra con competenza e con passione ogni angolo del paesaggio. All’orizzonte, la corona delle piccole Dolomiti, fra cui spicca il Carega. Laura non va in palestra e ogni giorno si fa una camminata di un’ora in quelle zone per mantenersi in allenamento.” Ironia della sorte, l'autrice della relazione era Chiara Olivieri, un'altra socia e amica che ci ha lasciato pure lei in giovane età... ma basta con le cose tristi: ricordiamole entrambe com'erano quel 9 aprile di dieci anni fa: belle, simpatiche e piene di vita.
Fine del flash-back, ma non ho potuto fare a meno di pensarci domenica scorsa, con davanti agli occhi lo stesso paesaggio, mentre camminavo con il gruppo lungo le stradine che ogni tanto abbandonavamo per immergerci tra filari di viti ancora spoglie che occupavano gran parte delle colline attorno a noi. Procedendo lungo il percorso si diceva che sarebbe bello inoltrarci su quegli stessi rilievi dolci e ondulati tra settembre e ottobre, nel periodo in cui i filari sono stracarichi di grappoli d'uva, per farne una scorpacciata da mal di pancia. Peccato che le leggende popolari narrino di proprietari appostati imbracciando doppiette caricate a sale e le leggende, si sa, hanno sempre un fondo di verità.
Ci siamo lasciati condurre nella nostra scarpinata di domenica 20 marzo dai coniugi (in rigoroso ordine alfabetico) Cestonaro – Savio. In testa al gruppo c'era lui, Nicola che grazie alla sua esperienza come capo scout, ci portava attraverso i vigneti sicuro come una guida indiana, mentre noi lo seguivamo fiduciosi, chiedendoci come facesse a orientarsi senza bisogno né di bussola, né di cartina, né di gps. Lucia, invece, stava in coda a raccattare i “nati stanchi” che trovavano tutte le scuse per una sosta fuori programma. A volte poteva succedere che i coniugi Cestonaro – Savio (sempre in rigoroso ordine alfabetico) si consultassero sulla direzione da prendere e, a onor del vero, non sempre sembravano d'accordo, tanto che qualcuno di noi si chiedeva se sarebbero stati davvero in grado di riportarci alle macchine. Qualcun altro del gruppo, invece, faceva notare che con quell'infilarci spesso tra le vigne, qualche capitello non rispondeva all'appello (rima del tutto involontaria) e con tutte quelle scorciatoie dovevamo averlo saltato, ma alla proposta della coppia di leader-group di tornare indietro a cercarlo, veniva obiettato che, in fondo, visto un capitello visti tutti. Insomma, nonostante il timore di qualche socio di poca fede, di ritrovarci a vagare fino a notte inoltrata in mezzo ai vigneti tra Monteforte d'Alpone e Soave, ecco che attorno alle tre del pomeriggio ricomparivano come per magia le nostre macchine. Sarà stato il caso, la fortuna o una pianificazione rigorosa del percorso da parte dei coniugi Cestonaro – Savio? Ah, saperlo!
A questo punto qualche dato tecnico ci vuole: distanza circa 15 km, tempo di percorrenza 6 ore (soste comprese), dislivello tra su e giù 561 metri, altezza minima 36 metri, massima 296. Come al solito, prima di riprendere la via di casa c'è stato anche domenica 20 marzo il tradizionale “terzo tempo” in cui compaiono dal nulla torte (salate e dolci), biscottini, patatine e ogni ben di Dio, il tutto annaffiato da ottimo vino e bevande analcoliche per autisti e/o astemi, tanto che si dice che più che per camminare, qualcuno si iscriva alle gite della G.M. proprio per il gran finale. E infine, al di là di tristezze, scherzi e battute, un grazie sincero a Lucia e Nicola!   (Beppe Forti)
 

 
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