Escursione - Forte Cherle e Scala dell'Imperatore
Sabato 18 giugno 2022 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Vicenza
Responsabile: Lucia Savio
Programma
FORTE CHERLE E SCALA DELL’IMPERATORE
Dalla località San Sebastiano (1280 m.), poco prima di Folgaria, si pren- de il sentiero che porta alla contrada di Tezzeli per poi seguire il torrente Astico fino all’antico villaggio di carbonai di San Fermo. Da qui il sentie- ro si inerpica e diventa più impegnativo. Prima di incamminarci verso il Forte, suggeriamo di salire lungo la Scala dell’Imperatore, realizzata nel 1917 in onore dell’imperatore d’Asburgo, in cima alla quale si trovano i resti di quello che fu l’ospedale militare di Val Fredda. Continuando per il sentiero ci si inoltra nel bosco fino a raggiungere il Forte Cherle (1445 m.). Da lassù il panorama spazia sulla parte orientale dell’Alpe Cimbra, sul Monte Cornetto e sul Becco di Filadonna.
DISLIVELLO: 350 m / 400 m
TEMPI: ore 4 / 5
ORARIO PARTENZA: 7.30
CAPOGITA: Lucia Savio, cell. 347 7505583
Relazione
ESCURSIONE 18 GIUGNO - FORTE CHERLE E SCALA DELL’IMPERATORE
Visitare le fortezze della Grande Guerra è sempre molto emozionante. Il Forte Cherle è facilmente raggiungibile anche in automobile percorrendo la strada provinciale che da Passo Sommo porta ai Fiorentini. Per la giornata di oggi ho invece scelto un itinerario alternativo che segue il Sentiero della Pace. In cinque macchine e diciotto baldi escursionisti raggiungiamo la localita’ San Sebastiano verso le ore nove. A Vicenza abbiamo lasciato quelli che nel corso della giornata diventeranno circa 36 °C. La nostra sembra una fuga dalla calura, che in questi giorni si fa quasi insopportabile, per trovare un po’ di refrigerio tra le nostre belle montagne. La giornata si prospetta soleggiata, il cielo è limpido e privo di nuvole, la temperatura buona e l’aria del mattino frizzantina. Da San Sebastiano ci inoltriamo nel bosco seguendo le chiare indicazioni per il Forte Cherle, arriviamo al borgo di Tezzeli e poi seguiamo la strada sterrata scendendo fin sul corso del torrente Astico. Nei pressi ci fermiamo ad osservare una “calchera”, fornace per la produzione della calce, passiamo poi accanto alla segheria dei Mein (segheria idraulica veneziana risalente al 1880) in funzione fino al 1975, ora deposito della Forestale. Giungiamo senza troppe difficolta’ in localita’ San Fermo dove anticamente esisteva un villaggio di carbonai, distrutto nel 1752 nell’ambito di una secolare vertenza confinaria con la comunita’ di Folgaria. Il sentiero sale in mezzo al bosco e porta nei pressi dell’ex cimitero militare. Una stele eretta dalla guarnigione del Forte ricorda i soldati caduti in questo settore. Prima di incamminarci verso il Forte, attraversiamo la strada provinciale e seguiamo le indicazioni che portano alla Scala dell’Imperatore, realizzata nel 1917 in onore dell’Imperatore Carlo d’Asburgo. Questa scalinata, composta di circa duecento gradini realizzati in pietra, permetteva di raggiungere l’ospedale militare di Val Fredda, posto poco piu’ in alto, e di cui rimangono solo i muri perimetrali. Completata la visita ai ruderi dell’ospedale, proseguiamo la nostra escursione inoltrandoci nel bosco e dopo una ventina di minuti raggiungiamo Forte Cherle, posto a 1445 m di quota. Poiché è ancora presto per la pausa pranzo, decidiamo di visitare il Forte e salire sulla parte sommitale dove un tempo erano collocate le artiglierie. Nonostante un’importante opera di recupero, il Forte è in parte crollato e visitabile solo dall’esterno, mentre l’interno è accessibile solo ai più avventurosi provvisti di illuminazione e abbigliamento adeguato. Il panorama che si gode da lassù spazia su San Sebastiano, l’altopiano di Folgaria, il Monte Cornetto, il Becco di Filadonna fino ai laghi di Levico e Caldonazzo. Guardando in direzione di Lavarone è possibile individuare il Forte osservatorio di Cima Vezzena e il Forte di Cima Verena. La pausa pranzo ci vede tutti riuniti a ridere e scherzare allegramente tra un panino e un bicchierino, chi all’ombra delle mura del Forte, chi al sole ad ammirare il panorama circostante. Il rientro avviene per lo stesso percorso. La giornata sembra terminata dopo il consueto momento conviviale, invece ci sono sempre imprevisti ad attenderci dietro l’angolo. Nel momento di avviarci per il rientro, una delle cinque macchine si rifiuta di mettersi in moto. Dopo vari tentativi e ispezioni per capire quale può essere il motivo, la batteria scarica sembra essere l’indiziata principale. Per nostra fortuna Franco Filippi, uno degli autisti, è fornito dei cavi carica-batteria. Nonostante abbia preso per primo la strada verso casa, fa prontamente marcia indietro per prestare soccorso. Grazie al suo aiuto e a quello di Angelo Chilese, che dimostra di destreggiarsi bene tra i motori, si riesce a mettere in moto la macchina infortunata. Carlo Martinello rivolge un particolare e sincero ringraziamento a Franco e Angelo per essersi attivati con grande prodigalità ad un pronto intervento a dir poco eccellente. Il senso di unità, vicinanza, condivisione in questo momento si è visto e sentito nella sua totalità e il rientro a Vicenza ha il piacevole sapore di una giornata trascorsa all’insegna dell’amicizia e della solidarietà.
Il mio personale ringraziamento a tutti i partecipanti: Angela, Angelo, Aurora, Carla, Carlo, Chiara, Enrica, Franco F., Franco G., Fabio, Maura, Nelli’, Sabina, Beppe F. e Paola, Francesco e Giovanna, per aver trascorso un’altra bella giornata in allegria, in luoghi poco lontani ma a molti sconosciuti. (Lucia Savio)