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Giovanni Capra
Due cordate per una parete: 1962, la prima salita italiana sulla Nord
[...] Giovanni Capra con questa sua opera ha portato a termine un lavoro laborioso e tenace, con l`intento di recuperare cronologicamente la storia alpinistica dell`Eiger a partire dalla prima ascensione dell`irlandese Charles Barrington, ma per approdare poi alla storia della parete delle pareti, la Nord, che ha avuto inizio nella prima metà degli anni trenta. Ma anche la descrizione di questa storia che prosegue oltre il grande risultato di Heckmair e compagni, conseguito nel luglio del 1938, pare soltanto un incipit per occuparsi dell`avventura italiana, che aveva fatto registrare nel 1962 la ventisettesima ripetizione. Così in effetti è. Il lavoro centrale di Capra è tutto rivolto a parlare delle due cordate, che per coincidenza o destino si ritrovarono quei giorni in parete. Due cordate di eccellenti alpinisti, fino ad allora mai incontratisi, che decisero di proseguire assieme, per insieme raggiungere la cima. [...]. Un modo nuovo di raccontare, sicuramente diverso, che alla fine non ci rappresenta un alpinismo patinato, ma un alpinismo fatto di gente semplice, di quella semplicità che rende grande e di stima durevole le cose ordinarie. Il quadro che esce dal mosaico della storia italiana all`Eiger, dei sei moschettieri che la realizzarono nel 1962 (ma lo stesso vale per il drammatico esito del tentativo di Corti e Longhi nel 1957) è quello di un`Italia alpinistica (e non solo) dei primi anni Sessanta "fatta di operai, di contadini e di artigiani, che hanno conosciuto la montagna grazie agli oratori e ai dopolavori di fabbrica e che hanno scalato per passione nei ritagli di tempo, diventando sì Accademici, ma restando sempre defilati al grande pubblico." [...]. Capra raccoglie e narra questa storia accompagnando i protagonisti nella loro fatica, partecipe delle tensioni, dei pericoli che incombono, loro compagno nei sei giorni di una avventura umana e alpinistica, che sembrava non dovesse aver mai fine. Questa pagina di storia dell`Eiger italiano appare un racconto di calore familiare. [...]. La ricerca di Giovanni Capra sa farsi voce severa nel documentare la leggerezza di giudizio di Heinrich Harrer, quando dall`alto del suo "scranno" espresse critiche pesanti, anche morali, nei confronti di Claudio Corti, individuando in lui il responsabile della morte dei componenti della cordata tedesca, Gunther Nothdurft e Franz Mayer. Giudizio poi smentito quando quattro anni dopo i corpi dei tedeschi furono casualmente individuati e recuperati sul versante ovest, al di là della cima dell`Eiger che i due avevano raggiunto. Essi avevano incontrato la morte sulla via di discesa. La versione di Corti era confermata! E così, sempre nei confronti di Harrer, Capra prende posizione per la non minore superficialità con cui egli tratta telegraficamente la vittoria della cordata italiana. Anche sotto questo profilo il lavoro di Giovanni Capra dà un suo contributo alla storiografia dell`Eiger, Nordwand. Dalla recensione di Giovanni Padovani apparsa su Giovane Montagna n. 3/06 pagg. 35 e 36.