Trekking - Valdaosta - Traversata Pila . Cogne - Salita Monte Emilius E EE
Sabato 4 settembre 2021
Lunedì 6 settembre 2021 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Esperti
Sezione di Vicenza
Responsabile: Federico Cusinato
Programma
VALDAOSTA: TRAVERSATA PILA - COGNE CON SALITA AL MONTE EMILIUS (3.559 m)
Proprio a sud di Aosta sorge il M. Emilius che mentre mostra alla città la sua fredda e repulsiva parete nord, dall’altro versante si lascia invece raggiungere abbastanza agevolmente. Indimenticabile il panorama dalla cima, uno dei più belli dell’arco alpino. La sua posizione permette infatti di ammirare tutta la Valle d’Aosta comprese le sue vette oltre i 4000: Bianco, Rosa, Cervino e Gran Paradiso, oltre a innumerevoli cime mino- ri.
Sabato: Da Aosta si sale in funivia a Pila (1.814 m) e da qui per como- do sentiero, scavalcando il Col Chamolè (2.641 m) si raggiunge il rifugio Arbolle (2.530 m). Per chi vuole c’è la possibilità di salire alla P. della Valletta (3.090 m).
DIFFICOLTÀ’: E TEMPI: ore 3
DISLIVELLO: 900 mDomenica: Dal Rifugio Arbolle si sale al M. Emilius (3.559 m) passando per il Colle dei Tre Cappuccini (3.285 m), alternando tratti su pietraie e facili roccette. Il ritorno è per la stessa via e si pernotta nuovamente al rifugio Arbolle.
DIFFICOLTÀ’: EE
TEMPI: ore 6/7DISLIVELLO: 1000 m
Chi lo desidera anziché salire l’Emilius può godersi i dintorni del suo splendido laghetto.Lunedì: Dal rifugio Arbolle si sale al Colle Garin (2.811 m) e poi si scen- de a Cogne (1.534 m). Ritorno ad Aosta in autobus.
DIFFICOLTÀ’: un breve tratto EE al passaggio del Colle Garin.
TEMPI: ore 5
DISLIVELLO: in salita 300 m, in discesa 1.300 m.
ORARIO PARTENZA: 6.30 di sabato
CAPOGITA: Federico Cusinato, cell. 345 8837326
Relazione
4-5-6 SETTEMBRE
VAL D’AOSTA: TRAVERSATA PILA – COGNE CON SALITA AL MONTE EMILIUS (3.559 m)
Dopo il rinvio dello scorso anno per il Covid, finalmente il 4 settembre undici soci partono per la Val d’Aosta.
Il programma prevede il primo giorno l’arrivo ad Aosta, la salita in cabinovia a Pila per successivamente procedere a piedi fino al rifugio Arbolle, a 2500 m. di quota. Il secondo giorno si salirà al M. Emilius, a 3550 m, con il ritorno al rifugio per la stessa via. Il terzo, infine, prevederà una traversata che dal rifugio ci porterà a Cogne, da dove, con i mezzi pubblici, ritorneremo ad Aosta. La nostra meta è una delle poche località dove si può salire fino a 3500 metri senza dover superare difficoltà alpinistiche, consentendo un assaggio di alta quota anche a chi di solito ne è escluso. A valorizzare la gita il fatto che la montagna è situata esattamente al centro della valle, garantendo uno dei panorami più ampi e belli delle Alpi. Arriviamo in una giornata nuvolosa a Pila, un posto che con la montagna ha ben poco a spartire, parchi giochi, impianti per lo sci, bar, ristoranti e attrazioni varie avviliscono la località. In compenso sono difficili da trovare le indicazioni dei sentieri. Il capogita, alle prese con un fastidioso raffreddore, preferisce, accompagnato da Gianni, salire in seggiovia per un altro tratto, mentre il resto del gruppo in 3 ore arriverà al rifugio.
Il giorno dopo per fortuna sto meglio. Partiamo un po’ in ritardo, ma abbiamo tutta la giornata davanti. Non c’è una nuvola in cielo. Il percorso inizia con un po’ di saliscendi per poi decisamente farsi più erto. Dietro di noi appare prima il Monte Bianco e poi, a destra, il Gran Paradiso. I prati diventano sempre più radi e il mondo minerale prende il sopravvento: man mamo che si sale la montagna si rivela un’immensa pietraia, formata da grossi blocchi accatastati. Per questo l’itinerario diventa più impegnativo e il gruppo si sgrana. Mentre i primi cumuli appaiono nel cielo, arriviamo a un prima meta, il Passo dei Tre Cappuccini, così detto per le tre formazioni rocciose che lo caratterizzano. Qui purtroppo tre soci non se la sentono di proseguire e si fermano. Gli altri affrontano gli ultimi 300 metri di dislivello dove, come ci aveva avvisato il gestore del rifugio, il sentiero e i segnavia non ci sono più (ma la Regione non è in grado di trovare qualche centinaio di euro per rimetterlo a posto?). Si deve quindi proseguire intuitivamente cercando di rimanere il più possibile sul filo di cresta. Per fortuna le difficoltà rimangono contenute in modo da permettere a tutti e 8 di arrivare in vetta. Ognuno si gode la cima a modo suo, chi mangia, chi guarda il panorama, chi scatta foto, chi telefona al marito versando qualche lacrima… Peccato per i cumuli che si sono alzati impedendoci di ammirare il Rosa e il Cervino. La discesa la faremo con calma: al Passo recuperiamo i nostri amici che ci hanno pazientemente aspettato. Durante il percorso sole e nuvole si alternano e con essi le temperature. Ci fermiamo per una lunga sosta nei pressi di uno splendido laghetto per poi riprendere il cammino ed arrivare al rifugio dove, dopo una cena a dir la verità non eccezionale, ci ritiriamo velocemente nelle nostre cuccette per un meritato riposo.
Il terzo giorno nuvole basse avvolgono le cime. C’è chi vorrebbe scendere velocemente, per ripartire prima ed evitare possibili code a Milano e chi vorrebbe godersi la camminata senza fretta. Riusciremo ad accontentare tutti e due gli schieramenti? Partiamo quindi abbastanza presto ripercorrendo all’inizio lo stesso sentiero del giorno prima, per poi a un bivio svoltare a destra e risalire il versante che porta al Passo Garin. Ricompaiono ben presto le pietraie come ieri, ma il percorso è più breve e in un’ora siamo al passo, a 2800 metri di quota, dove verrà recitata la preghiera della Giovane Montagna. Da ora sarà (quasi) tutta discesa. Al Passo le nuvole basse si diradano lasciandoci scorgere il sottostante Vallone di Arpisson, che attraverseremo, e, oltre la Valle di Cogne, il Gran Paradiso e la Grivola. Il Vallone è molto bello, ripide discese si alternano a splendidi pianori erbosi fino a raggiungere una malga. A questo punto il sentiero piega bruscamente a sinistra, poi affrontiamo una leggera salita al cui termine facciamo una sosta per uno spuntino. Ci ritroviamo poi a percorrere un rado bosco sospeso sopra Cogne. Verso la fine della discesa controllo l’ora: senza aver corso siamo in tempo per prendere il pullman delle 12 e 45, aiutati anche da un inaspettato bus-navetta che collega la frazione di Gimilain con Cogne, risparmiandoci così 2 chilometri di strada asfaltata. Il bus ci riporta ad Aosta, da dove, dopo la tradizionale riunione conviviale si riparte verso casa.
Ricordiamo i 10 soci che oltre al capogita si sono spinti all’estremo Nordovest d’Italia: Gianni, Valeria. Loretta, Lucia, Lisa, Mariarosa, Marco, Paola, Dolly e Giovanna. Un saluto a tutti e a rivederci a presto (Federico Cusinato)