Monte Eighier da Chiappera

Domenica 25 giugno 2023  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Cuneo
Responsabile: Fantino/Mondino



Programma



Il monte Eighier sorge alle spalle del famoso gruppo “Castello – Provenzale” che è stato definito  ”un angolo di Dolomiti trasportato in Piemonte” probabilmente a causa l’arditezza delle sue pareti. La nostra gita parte da poco sopra il bel borgo di Chiappera, sulla strada verso il colle Maurin, si segue il sentiero che si innalza nella prativa conca verso il Colle Rui e, raggiunta una casermetta, si sale alla panoramica cima del Monte Eigher 2576 m. In seguito si scende al Colle Greguri, ai piedi della Rocca Castello e, successivamente, si ritorna alle auto compiendo nella parte alta del percorso un anello.
Località di partenza poco sopra Chiappera.
Dislivello 900 m
Tempo complessivo 5 - 6 ore
Mezzo di trasporto auto proprie

Per informazioni ed iscrizione, entro venerdì 23 giugno, telefonare ai responsabili:
Renato Fantino 348 735 2948  –  Anna Mondino 366 282 9746
 



Relazione



La gita sociale ci porta alla cima del monte Eighier in alta Val Maira, in una giornata che coincideva con la partenza della gara ciclistica Fausto Coppi creandoci difficoltà da Cuneo a raggiungere la Val Maira. Il ritrovo è alle ore 7 in Piazza della Costituzione; siamo in 19, con netta prevalenza del sesso femminile. Superata Chiappera, proseguiamo in direzione del colle Maurin dove si posteggia l’auto lungo la strada per imboccare il sentiero (T12) con indicazione Colle Rui, sentiero che si inerpica verso la base sud della Rocca Provenzale e prosegue a lato del gruppo Provenzale Castello. Si abbandona il percorso di sinistra che si dirige alla Rocca e si prosegue a destra; non mancano gli scatti “infrenabili” con i nostri cellulari, che ormai hanno sostituito le macchine fotografiche, per immortalare il fondo valle dove si scorge il borgo di Chiappera. Arrivati al bivio per il colle Greguri, che lasciamo a sinistra, ci innalziamo sempre più sul sentiero per il colle Rui che, con vari tornantini, ci conduce ad una casermetta posta alla base della nostra meta. Cavalli neri allo stato brado stanziano davanti a tale costruzione diroccata. Ammiriamo estasiati le fioriture che le recenti piogge provvidenziali hanno fatto sviluppare in modo rigoglioso, dopo una stagione di siccità. E’ una “esplosione” di profumi, di colori, di bellezza: genzianelle di un blu intenso, paradisee liliastrum (gigli di San Bruno), tulipani australis (bellissima la foto di una nostra socia), orchidee, nigritelle (che non profumano di vaniglia….), saxifraghe oppositifolia, qualche rara stella alpina (lentopodium alpina) qualche aster delle alpi, cuscini di non ti scordar di me. I pendii che ci portano alla cima del monte sono letteralmente tappezzati di ranuncoli giallie l’azzurro deinon ti scordar di me, quindi con prevalenza di giallo e azzurrino; si sale ora fuori sentiero per facili tracce che ci conducono alla cima dove si trova una croce in legno molto “spartana”, che a me piace ancora di più….. Abbiamo raggiunto i 2576 m della vetta in 17, solo due socie sono rimaste, o meglio, avrebbero dovuto rimanere al Colle Greguri. Il nostro sguardo spazia a 360 gradi, dove siamo giunte. E’ un balcone su innumerevoli cimeche tanti di noi hanno salito e ci richiamano alla vista tanti ricordi di montagna e di giorni felici. Anna con Renato, gli organizzatori, ci nominano quasi tutte le vette: riconosciamo l’Oronaye e il trapezio della cima delle Manse,la Rocca Bianca, Tete della Frema, l’Auto Vallonasso, il Bric Cassin e Tete dell’Homme e molte altre. Dopo la sosta pranzo, dobbiamo recuperare le due socie, che per un disguido non troviamo al colle; per fortuna tramite il cellulare di Anna riusciamo a rintracciarle. Questo imprevisto, alla fine, è stato anche utile perché ci ha permesso di dirigerci verso le Grange Collet e di ammirare differenti fioriture come distese di rododendri e di anemoni narcissiflora e altri paesaggi. Siamo ora assetate perchè alle grange sottostanti le fontane che ricordavamo buttanti acqua freschissima sono in secca, ma sopportiamo la sete fino a Chiappera. Dopo una lunga discesa alle auto, grande è la nostra soddisfazione per aver nutrito lo spirito di tanta bellezza. Grazie ancora a tutte voi.
PS: grazie oltre che ad Anna anche a Renato che ci ha spiegato l’origine del nomedato alla Provenzale ed ha fornito tante notizie interessanti.
(Marina Ghedini)

 
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