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Racconti e Immagini dalla Bolivia
Giovedì 17 ottobre 2024 (evento passato)
Tipo attività: Incontro culturale
Sezione di Roma
Responsabile: Fabrizio Farroni - Melchor Sanchez de Toca
Programma
Relazione
Fabrizio e Melchor ci hanno offerto una serata emozionante ripercorrendo con loro la meravigliosa spedizione in Bolivia organizzata dalla Giovane Montagna nazionale.
Lo hanno fatto attraverso tutte le lettere dell’alfabeto, e qui riassunto attraverso le 5W: Why, What, When, Where e soprattutto Why…
E alla fine… brindisi e dolcetti!
Dagli Appennini alle Ande
Di Fabrizio Farroni
Il titolo ammiccante, richiamo al libro Cuore, è una provocazione per raccontare la motivazione della nostra spedizione di due soci della sezione di Roma, unici partenti dagli appennini per arrivare sulle cime Andine.
La narriamo con il metodo delle 5W: Why, What, When, Where e soprattutto Why
Who? Chi eravamo? 32 soci di 7 sezioni della Giovane Montagna (Torino, Genova, Vicenza, Verona, Padova, Venezia e Roma) di cui 11 alpinisti, 17 trekker e 4 partecipanti “turistici” con l’incarico di fotografi e di supporto. Età variabile dai 16 agli oltre 70 anni, 4 coppie, tanti mestieri e una bella sintonia, ottenuta nel corso dei 6 incontri preparatori, tutti rigorosamente sulle Alpi!
What? Cosa abbiamo fatto? Una spedizione con tutte le regole, tra turismo, avventura, trekking, alpinismo e solidarietà, il tutto concluso con un incontro con l’ambasciatore italiano in Bolivia!
When? Quando è successo tutto questo? La spedizione si è svolta dal 2 al 23 agosto 2024 ma per ben 6 volte ci siamo visti, conosciuti e camminato insieme. Dormendo in rifugio e in tenda tra Arco di Trento, la Val di Susa, Versciaco, Chapy e le piccole Dolomiti tra marzo 2023 e giugno 2024
Where? Dove siamo stati? In Bolivia ovvio, ma la Bolivia è grande 3 volte l’Italia e noi siamo stati in una piccolissima porzione, tra l’altopiano andino, il deserto del Salar, la regione vulcanica di Ollague al confine con il Cile, il lago Titicaca e una settimana in tenda nella Cordillera Real, tra il Picco Austria, il Condoriri, il Janko Uyu e il Chachacomani.
Why? E perché tutto questo? Preparazione, attrezzatura, incontri, migliaia di chilometri in auto e in aereo, un certo impegno economico e un bel po’ di freddo e di impegno fisico. E anche un vaccino (alquanto superfluo) contro la febbre gialla… E allora perché?
Non facile sintetizzare le motivazioni di questa spedizione ma potremmo riassumerle in 3 filoni principali: sportive, sociali e solidali.
La spedizione ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati:
Sportivi, con un trekking decisamente impegnativo e 5 cime oltre i 5000 metri, fino al più alto Chachacomani ad oltre 6000 metri.
Sociali in quanto come associazione abbiamo vissuto momenti di grande intensità tra lo stupore di una natura incontaminata e selvaggia, con paesaggi surreali nel deserto del Salar e tra vulcani di quasi 6000 metri, il tutto accompagnato dalla messa quotidiana celebrata in tenda, in stanze d’albergo e tra i monti.
Solidali in quanto siamo entrati in contatto con una realtà missionaria che si prende cura dei più deboli, degli ultimi ma con una progettualità che ha formato ragazzi e ragazze al mestiere di accompagnatori di montagna ma anche guide alpine, dando una nuova possibilità e prospettive diverse dal cartello della cocaina o dell’emigrazione, tra le quali un piacevole parco-avventura con ferrate e zip-line molto gradite ai turisti e agli abitanti della vicina capitale La Paz.
Come Giovane Montagna ci impegneremo per stare accanto a questa realtà missionaria, sostenendola come sarà possibile, con l’invio di materiale e con il sostegno alla formazione di altre ragazze e ragazzi della Cordillera Real!
Lo hanno fatto attraverso tutte le lettere dell’alfabeto, e qui riassunto attraverso le 5W: Why, What, When, Where e soprattutto Why…
E alla fine… brindisi e dolcetti!
Dagli Appennini alle Ande
Di Fabrizio Farroni
Il titolo ammiccante, richiamo al libro Cuore, è una provocazione per raccontare la motivazione della nostra spedizione di due soci della sezione di Roma, unici partenti dagli appennini per arrivare sulle cime Andine.
La narriamo con il metodo delle 5W: Why, What, When, Where e soprattutto Why
Who? Chi eravamo? 32 soci di 7 sezioni della Giovane Montagna (Torino, Genova, Vicenza, Verona, Padova, Venezia e Roma) di cui 11 alpinisti, 17 trekker e 4 partecipanti “turistici” con l’incarico di fotografi e di supporto. Età variabile dai 16 agli oltre 70 anni, 4 coppie, tanti mestieri e una bella sintonia, ottenuta nel corso dei 6 incontri preparatori, tutti rigorosamente sulle Alpi!
What? Cosa abbiamo fatto? Una spedizione con tutte le regole, tra turismo, avventura, trekking, alpinismo e solidarietà, il tutto concluso con un incontro con l’ambasciatore italiano in Bolivia!
When? Quando è successo tutto questo? La spedizione si è svolta dal 2 al 23 agosto 2024 ma per ben 6 volte ci siamo visti, conosciuti e camminato insieme. Dormendo in rifugio e in tenda tra Arco di Trento, la Val di Susa, Versciaco, Chapy e le piccole Dolomiti tra marzo 2023 e giugno 2024
Where? Dove siamo stati? In Bolivia ovvio, ma la Bolivia è grande 3 volte l’Italia e noi siamo stati in una piccolissima porzione, tra l’altopiano andino, il deserto del Salar, la regione vulcanica di Ollague al confine con il Cile, il lago Titicaca e una settimana in tenda nella Cordillera Real, tra il Picco Austria, il Condoriri, il Janko Uyu e il Chachacomani.
Why? E perché tutto questo? Preparazione, attrezzatura, incontri, migliaia di chilometri in auto e in aereo, un certo impegno economico e un bel po’ di freddo e di impegno fisico. E anche un vaccino (alquanto superfluo) contro la febbre gialla… E allora perché?
Non facile sintetizzare le motivazioni di questa spedizione ma potremmo riassumerle in 3 filoni principali: sportive, sociali e solidali.
La spedizione ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati:
Sportivi, con un trekking decisamente impegnativo e 5 cime oltre i 5000 metri, fino al più alto Chachacomani ad oltre 6000 metri.
Sociali in quanto come associazione abbiamo vissuto momenti di grande intensità tra lo stupore di una natura incontaminata e selvaggia, con paesaggi surreali nel deserto del Salar e tra vulcani di quasi 6000 metri, il tutto accompagnato dalla messa quotidiana celebrata in tenda, in stanze d’albergo e tra i monti.
Solidali in quanto siamo entrati in contatto con una realtà missionaria che si prende cura dei più deboli, degli ultimi ma con una progettualità che ha formato ragazzi e ragazze al mestiere di accompagnatori di montagna ma anche guide alpine, dando una nuova possibilità e prospettive diverse dal cartello della cocaina o dell’emigrazione, tra le quali un piacevole parco-avventura con ferrate e zip-line molto gradite ai turisti e agli abitanti della vicina capitale La Paz.
Come Giovane Montagna ci impegneremo per stare accanto a questa realtà missionaria, sostenendola come sarà possibile, con l’invio di materiale e con il sostegno alla formazione di altre ragazze e ragazzi della Cordillera Real!