Racchette da neve - Monte Stivo

Domenica 13 febbraio 2022  (evento passato)

Tipo attività: Racchette da neve
Sezione di Vicenza
Responsabile: Federico Cusinato



Programma



PREALPI GARDESANE - MONTE STIVO (2.059 m)
Il Monte Stivo è l’ultima cima sud della catena Bondone-Stivo, fra l’Adige e il Garda. Tradizionale meta di ciaspolate, è famoso per l’ampio panorama sul Lago di Garda .
Da Mori, si risale la Valle di Gresta fino al Passo Santa Barbara. Qui si lasciano le auto e ci si avvia per una stradina, dapprima attraverso un bosco misto e poi via via in terreno sempre più aperto. Il percorso, spes- so battuto dal gestore del Rifugio Marchetti, tocca Malga Stivo, per poi raggiungere il Rifugio (2.012 m.). Da lì, in pochi minuti si arriva alla vet- ta. Il ritorno è per la stessa via, eventualmente tagliando i tornanti della mulattiera.
DISLIVELLO: 840 m
TEMPI: ore 5
ORARIO PARTENZA: 7.00
FEBBRAIO

CAPOGITA: Federico Cusinato, cell. 345 8837326
 



Relazione



DOMENICA 13 FEBBRAIO - MONTE STIVO SENZA RACCHETTE DA NEVE
Terza gita programmata “con le ciaspole”, ma, tanto per cambiare, senza utilizzarle e, per fortuna, ancora una volta con una bella giornata di sole. Qualche defezione e aggiunta all’ultimo momento e il gruppo si compone: siamo in sette soci. Partiamo di buon mattino in auto con destinazione il Passo di Santa Barbara, sopra Arco, a quasi 1300 metri. Da lì cominciamo a salire a piedi per una stradina, assolutamente senza neve. Il percorso alterna tratti nel bosco a tratti aperti e dopo quasi un’ora, arriviamo in località Prese dove il bosco improvvisamente finisce. Cominciamo ad accorgerci di quanta gente c’è. Si potrebbe salire per un sentiero diretto, ma preferiamo seguire la mulattiera, con minori pendenze. Affrontiamo un breve tratto in ombra, dove è rimasta poca neve ghiacciata, ma sono del tutto superflui anche i ramponcini. Fa freddo e attendiamo con piacere il ritorno al sole. La mulattiera prosegue con ampi tornanti fino a Malga Stivo. Da qui parte un sentiero un po’ più ripido. in direzione Rifugio Marchetti che vediamo già da ora sopra di noi e lo vedremo ingrandirsi progressivamente durante il resto del cammino. Un ultimo sforzo, con qualche breve tratto su neve e ci arriviamo. Al rifugio c’è ressa. Abbandoniamo gli zaini e saliamo per gli ultimi cinque minuti fino allo Stivo, a 2050 metri di quota. In vetta il panorama è grandioso: vediamo le nostre Prealpi dal versante da cui non siamo abituati a scorgerle; dietro, il Brenta e l’Adamello, a destra il Lagorai, sotto la Val d’Adige con i monti che la incorniciano su su fino a quasi il Brennero, mentre a sud il Lago di Garda e il Baldo completano la splendida visuale. Purtroppo c’è un forte vento che scoraggia il pranzare in cima, e quindi, dopo le foto di rito, torniamo rapidamente al rifugio, dove pur rimanendo all’aperto ci rifocilliamo, possiamo quasi dire scaldati dal sole. C’è molta gente e pur tentati dal ricco menù esposto non osiamo mettere il piede dentro il rifugio, accontentandoci del nostro panino. Il ritorno è senza storia, lungo lo stesso percorso dell’andata, questa volta tutto al sole. Siamo scesi con calma chiacchierando tra di noi e con gli altri escursionisti trovati per strada. A concludere la bella giornata non poteva mancare un ricco momento conviviale, prima di salutarci dandoci arrivederci alla prossima “ciaspolata”. (Sarà una vera ciaspolata? Lo sapremo la settimana prossima!). (Federico Cusinato)
 

 
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