Racchette da neve - Cima Vezzena

Domenica 30 gennaio 2022  (evento passato)

Tipo attività: Racchette da neve
Sezione di Vicenza
Responsabile: Federico Cusinato



Programma



CIMA VEZZENA
Una facile escursione con le ciaspole, altamente panoramica. Dal passo Vezzena salendo fino alla cima del Pizzo di Levico (conosciuto anche come Cima Vezzena, 1908 m) per gustare dalla vetta un panorama su tutta la Valsugana con i laghi di Levico e Caldonazzo e sullo sfondo le catene del Brenta, dell'Adamello e più distanti. Di fronte, il Lagorai e dal- la parte opposta l'altipiano di Asiago.
DISLIVELLO: 560 m
TEMPI: ore 4.30
ORARIO PARTENZA: 7.30
CAPOGITA: Federico Cusinato, cell. 345 8837326
 



Relazione



DOMENICA 30 GENNAIO - PIZZO DI LEVICO CON LE RACCHETTE DA NEVE NELLO ZAINO.
Tempo splendido questa mattina, con tutti i partecipanti pronti ad affrontare la gita con le ciaspole… senza ciaspole. Sì, perché l’itinerario si svolge tutto attraverso il versante sud della montagna, dove il sole ha ormai sciolto completamente l’ultima neve caduta all’Epifania.
Il gruppo questa volta si forma direttamente a Passo Vezzena. Siamo in 13. Dopo il caffè all’albergo del Passo cominciamo a camminare affrontando un po’ di saliscendi. Superato Forte Verle arriviamo alla base della montagna. Da qui iniziamo a salire decisamente. Il percorso si svolge inizialmente in mezzo al bosco dove la poca neve rimasta ha formato una placca ghiacciata sulla stradina e quindi molti mettono i ramponcini per procedere meglio. C’è tanta gente, anche troppa. e vien naturale ripensare alla gita di quattro anni fa con la stessa meta ma in tutt’altre condizioni: gelo, neve, cielo coperto e totale solitudine. Man mano che si sale, il bosco si dirada, il che permette di guardarci attorno. Lo sguardo spazia dal Portule al Verena, e oltre la Valdastico, sui monti di Tonezza e il Pasubio ed il Carega. Più oltre, coperta dalla foschia, la pianura. Poco prima di arrivare in vetta ci affacciamo sul versante trentino, la Valsugana è di fronte a noi, con i suoi paesi, i suoi laghi e con il Lagorai che la incornicia. Comincia a farsi sentire il vento, che ci accoglie in vetta con fastidiose folate. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ma per pranzare con calma dobbiamo tornar giù velocemente, fermandoci qualche decina di metri sotto la croce dove non soffia il vento ed il sole può scaldarci. Ritorniamo per lo stesso percorso, incrociando ancora durante la discesa numerosi gitanti. Penso di aver raramente incontrato tanta gente durante una gita in montagna. All’arrivo al passo, la gradita sosta conviviale e poi tutti a casa. Nonostante non sia stata una gita sulla neve penso che sia andata bene lo stesso, fedele al principio che siamo noi che dobbiamo adattarsi alla montagna e non viceversa. Un grazie a tutti i partecipanti e arrivederci alla prossima ciaspolata (forse). (Federico Cusinato)
 

 
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