Monte Zerbion - 2722 m

Domenica 16 febbraio 2025  (evento passato)

Tipo attività: Scialpinismo
Sezione di Torino
Responsabile: Marco BARBI



Programma



Località di partenza : Promiod – Chatillon, AO
Dislivello : 1223 m
Esposizione : Ovest
Tempo di salita : 4 h
Difficoltà : BSA

Descrizione:
La cima del Monte Zerbion è una delle mete più conosciute e frequentata della Val D'Ayas e della Valle D'Aosta. Grazie alla sua altezza e particolare posizione permette una visione straordinaria su tutta la regione e sui vicini Monte Rosa, Cervino, Gran Paradiso e Monte Bianco. Inoltre, è possibile vedere tutta la Val d'Ayas e parte della valle centrale di Aosta.
Dal parcheggio all’ingresso del paese si sale direttamente lungo i prati prima e un tratto della vecchia mulattiera poi tagliando i tornanti della strada interpoderale sino a riprenderla quando questa entra nel valloncello.
La si segue per circa 1 km, sino ad un tornante, dove si prosegue dritto in piano su quello che una volta era un sentiero e adesso è diventato anch’esso una stradina.
Si attraversa il ruscello verso dx e si inizia a salire in un’ampia radura sino alle baite.
Si entra quindi in un tratto di bosco più fitto (anche qui una stradina ripida è di aiuto) sino ad uscire su di una seconda ampia radura.
Si punta alle baite in alto a sx e di qui un secondo tratto di bosco, più rado, dà accesso verso dx al crestone ovest dello Zerbion.
Si risale comodamente per gli ampi pendi fino a quota 2550.
In crestone si restringe e qui occorre fare attenzione ad eventuali cornici fino a pervenire al punto dove la cresta si impenna e dove può essere consigliabile lasciare gli sci per proseguire a piedi.
Con l’ultimo tratto più ripido si perviene alla statua della cima.
Picca e ramponi a volte utili
Discesa: per l’itinerario di salita

Attrezzatura : da scialpinismo (obbligatorio: ARTVA,  pala, sonda)
Ritrovo di partenza : Piazza Rebaudengo
Mezzo di trasporto : Auto private
Coordinatore di gita : Marco BARBI Cell.: 335 1078079

 



Relazione



Briccas da Crissolo

Di questa gita ho un solo rimpianto: se il sabato avessi giocato al superenalotto, oggi sarei ricco!
Invece la mia dose di fortuna me la sono giocata nella scelta della meta per la domenica.
In calendario era stato indicato lo Zerbion, ma il forte vento presente tra venerdì e sabato aveva fatto danni notevoli alle condizioni già critiche indicate nelle ultime relazioni.
Venerdì, in compagnia di altri tre compagni, siamo andati a verificare le condizioni delle gite possibili nella zona di Prali: crosta in basso, poca neve inconsistente e senza fondo nella fascia intermedia e niente neve in alto, portata via da un vento molto forte, ci hanno sconsigliato di andare a proporre una gita sociale nei dintorni.
Il giorno prima della gita, è uscita la proposta di andare al Briccas, una classicissima, con pendenze non esigenti e con un panorama sempre notevole sul Monviso.
Detto, fatto. Avvisato i partecipanti del cambio di programma e via, si parte!
Al ritrovo, dopo aver compattato le macchine riuscendo ad assecondare tutte le esigenze di rientri frazionati, siamo partiti alla volta di Crissolo.
Giunti a Borgo di Crissolo, non appena scollinato sulla dorsale che ostruisce la vista del percorso di salita, la grande delusione: il pendio dove si snoda la gita fa’ bella mostra di sé in versione quasi estiva.
Prati brulli e niente neve in basso e neve scarsissima in alto!!
Fermate le macchine e fatto un rapido consulto, abbiamo deciso di proseguire lo stesso, consci di doverci sobbarcare un portage non indifferente.
Al parcheggio, normalmente strapieno, stranamente abbiamo trovato tutti i posti liberi.
Partiti con gli sci a spalle, abbiamo fatto il controllo Artva tra l’ilarità generale.
Il portage alla fine si è rivelato di soli 20 minuti, permettendoci di concatenare lingue di neve senza mai dover togliere gli sci dai piedi.
A parte Lin, che si è dovuto arrendere alla febbre e a suo papà Alessandro, tutti gli altri sono arrivati in vetta, dove ci ha accolti un vento freddo e gagliardo.
In punta, mentre ci si adoperava ad effettuare in fretta le operazioni per predisporsi alla discesa, ci ha raggiunti Teddy, un pensionato mannaro di nostra conoscenza che stava compiendo la sua quinta gita settimanale.
La discesa si è rivelata divertente, con neve molto simile alla pista, che quindi ha permesso a tutti di esprimersi al meglio, tracciando sui pendii curve che si intrecciavano con volute ed arabeschi.
Anche la parte bassa, affidandoci al fiuto di Daniele per la scelta delle lingue di neve nel bosco, è risultata divertente e con solamente un “gava e buta” siamo arrivati sci ai piedi a trenta metri dalle macchine.
Un risultato sul quale solo poche ore prima non avremmo scommesso neanche un soldo bucato.
Alle macchine ci siamo ricongiunti a Lin ed Alessandro per un momento conviviale, condividendo focaccia, salame torcetti e amaretti.
Nella speranza di nuove nevicate, ci siamo dati appuntamento per la prossima escursione.

Marco BARBI
 

 
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