Monte Ormelune 3278 m
Domenica 7 maggio 2023 (evento passato)
Tipo attività: Scialpinismo
Sezione di Torino
Responsabile: Daniele Cardellino
Programma
Località di partenza : Usellière 1926 m (Valgrisenche)
Dislivello complessivo : 1350 m
Difficoltà : BSA
Tempo di salita : 4-5h
La Punta d’Archeboc o Ormelune come quasi tutti la chiamano, presenta un superbo itinerario di scialpinismo molto vario e appagante.
È consigliato effettuare la gita da aprile, quando la strada è aperta sino ad Usellière, altrimenti da Bonne calcolare 40 minuti in più.
Nei giorni precedenti la gita valuteremo, in base alle condizioni dell’itinerario, la possibilità di pernottare in una località vicina per consentire una partenza molto presto.
Descrizione:
Parcheggiare l’auto all’imbocco della strada interpoderale che conduce verso il Col du Mont (cartello indicatore).
Seguire la poderale che porta alle baite Grand Alp, passare il torrente (spesso sopra le sole traversine metalliche) e seguire il vallone principale in direzione del Col du Mont ben visibile in fondo al vallone.
Proseguire nel piano in direzione del colle per poi risalire, sulla sinistra, ampi pendii.
Attraversare ancora a sinistra ed imboccare un ampio canale che si percorre sino al termine.
Sopra i pendii diventano dolci; si costeggia la morena per poi attraversare verso destra.
Portarsi sulla cresta di confine e risalire fino dove è possibile con gli sci.
Continuare a piedi, prima in cresta poi sul versante ovest lungo un ripido, ma breve, canale che porta in vetta.
Discesa lungo l’itinerario di salita.
Iscrizioni : entro giovedì 20 Aprile
Attrezzatura : da scialpinismo
Mezzo di trasporto : Auto private
Ritrovo di partenza : Piazza Rebaudengo h.5.00
Relazione
La Roche Brune (2724 m)
La tanto desiderata Ormelune, dovrà attendere ancora il suo momento, ma un primo sopralluogo, degno di nota, è stato compiuto.
Tra acciacchi, matrimoni e impegni vari, l’alzataccia e la scarsa fiducia nella finestra di sole, al ritrovo in Piazza Rebaudengo, alle 5, siamo solo in 3: Daniele, Maria Teresa ed io.
Il cielo, pur nel buio, non lascia presagire nulla di buono ma noi fiduciosi saliamo in macchina alla volta di Usellière 1926 m (Valgrisenche).
Qui, parcheggiata l’auto, carichiamo gli sci in spalla per percorrere un breve pezzo della strada poderale che conduce alle baite Grand Alp; dopo una prova di equilibrismo per attraversare il torrente sulle sole traversine metalliche possiamo finalmente calzare gli sci.
Un lungo falso piano ci porta alla base degli erti pendii dove è già scesa ed assestata una grossa valanga. Il sole inizia a scaldare e la salita non necessita dei coltelli. Usciti dal ripido canale abbiamo percorso i primi 680 m di dislivello, ma la pendenza e il gran caldo ci fanno concordare che è meglio scendere.
In un batter d’occhio siamo nuovamente alla base del valangone, con una sciata che non avremmo neanche immaginato così “bella”, date le condizioni.
Che fare? Il sole va e viene e dovrebbe arrivare poi il brutto tempo….Maria Teresa suggerisce di “ripellare” per collezionare almeno1000 m di dislivello e così rimettiamo le pelli, dopo averle accuratamente… strizzate.
Vai che vai ci avviciniamo al Col du Mont e così…giacché siamo venuti fin qui…si prosegue. Il traverso sotto il colle non ci convince troppo e decidiamo di seguire delle tracce più ripide sulla sinistra e…arriviamo solo fin lì…e poi fin là finché un ometto di pietra ci fa fermare.
Siamo sulla punta La Roche Brune 2724 m. Il sole va e viene e così, tolte le pelli, recitata la nostra preghiera, decidiamo di scendere, approfittando della ancora buona visibilità.
La neve ci regala anche qualche bella curva per poi obbligarci, nel falso piano, a spingere come su una pista di fondo. Con un po' di fatica arriviamo nuovamente al ponte che ormai non ci spaventa più. Alle baite una breve sosta per il pranzo e poi a piedi all’auto. Sono le 14 ed inizia a scendere una leggera pioggerella ma ormai poco importa. La gita ci ha dato comunque soddisfazione, il vallone è davvero bello e torneremo senz’altro per la desiderata Ormelune.
P.S.
i 1000 m di dislivello alla fine sono stati ampiamente superati….non c’è da fidarsi di certi compagni di gita….
Marta Rainetto