Monte Meta

Sabato 27 maggio 2023  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Roma
Responsabile: Sanchez - M. De Masi



Programma



Escursione sulla meravigliosa cima della Meta, la principale vetta del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, lungo un percorso suggestivo, con una vista incomparabile che, nelle giornate limpide, spazia dall’Adriatico al Tirreno. Difficoltà: E/EE - Direttori di gita: Emilio Sanchez e Mauro De Masi -Iscrizioni: entro mercoledì 24 maggio.
 
Ritrovo: alle ore 6:45 a largo De Dominicis a Casal Bertone; partenza alle 7:00, oppure alle 8.30 al bar Aurora ad Atina Inferiore

Viaggio: con autovetture private. Da Roma si prende l’Autostrada A1 in direzione Napoli fino a Ferentino. Di qui si segue la superstrada SR 214 per Sora, si attraversa Sora e si prende la SR 627 in direzione Cassino fino all’uscita di Atina Inferiore. Di qui, dopo una breve sosta al bar Aurora, si seguono le indicazioni per Picinisco. Infine, da Picinisco si segue una ripida e stretta stradina che porta al Rifugio Prati di Mezzo (poco più di 2 ore soste escluse)
Spesa viaggio: euro 60 ad equipaggio, da suddividere.

L'escursione parte dal rifugio di Prato di mezzo (quota 1440 m circa). Si sale inizialmente tra boschi di faggio e radure  erbose fino ad arrivare ad un canalone suggestivo per le carcasse di vecchi faggio secolari abbattuti dalle intemperie. Di li (Pratolongo) inizia un tratto caratteristico di pascoli sassosi fino al passo dei Monaci (quota 1 950 circa). La salita finale fino alla cima (quota 2240 circa) è su tracce di sentiero, ripida ed accidentata con ghiaioni e sassi instabili e richiede un passo esperto sia in salita che in discesa.
Dislivello: circa 800 m fino alla cima del Monte Meta. Tempo di percorrenza: circa 3 ore in salita e poco meno per la discesa.

NOTE:
Escursione impegnativa per lunghezza del percorso, che nel finale si svolge su terreno ripido ed instabile, per cui si deve essere ben allenati ed esperti di montagna.
Si cammina tutti insieme, a vista, tra i due Direttori di Gita e non si lascia nessuno per strada.
La cima è caratterizzata da grosse rocce ed il versante abruzzese è una parete strapiombante per circa 300 m, per cui attenzione massima ed attenersi alle disposizioni dei Direttori di Gita.
I cani purtroppo sono vietati per non disturbare gli animali selvatici e per non rischiare scontri con i cani pastore a guardia delle greggi.
E’ relativamente facile incontrare camosci ed aquile presso la cima, ma potremmo fare anche altri incontri lungo la strada (cervi, caprioli, falchi, poiane, picchi, orsi, vipere, eccetera). Gli animali selvatici non vanno disturbati e non vanno inseguiti.
Ci saranno probabilmente anche mandrie di equini, bovini o ovini al pascolo.
Rientro a Roma: per le ore 20 circa

Equipaggiamento: scarponi impermeabili alti sulla caviglia con suola scolpita e calzettoni alti al ginocchio (vedi vipere), bastoncini telescopici, indumenti sia leggeri (siamo a fine maggio e può fare molto caldo) ma anche pesanti, contro vento, freddo e pioggia (siamo comunque a quote elevate, su versanti esposti ed il tempo in montagna può cambiare rapidamente). Crema solare (il percorso ha pochi tratti in ombra). Non ci sono sorgenti lungo il percorso: portare 1,5 l di acqua a testa. Portare indumenti di ricambio per prudenza.
 
Iscrizioni: entro mercoledì 24 maggio a:
Mauro De Masi (3280024802; mauro.demasi@tiscali.it)
Emilio Sanchez de las Heras (3294436044; emilio.sanchez@fastwebnet.it)



Relazione



Escursione al monte Meta  di Emilio Sanchez
 

Ci siamo avventurati in una entusiasmante escursione fino alla cima del Monte Meta.
Arrivati in mattinata con le macchina al rifugio di Prati di Mezzo, dove si stende un immenso tappeto di fiori ed erba ai piedi delle prime alture, ci dirigiamo sul nostro sentiero.
Dopo aver percorso un primo breve tratto boscoso, sbuchiamo in una valle guardata, a destra e sinistra, da boschi di giovani faggi e, ancora più in alto, dalle carcasse dei vecchi.
Arriviamo poi alle prime petraie dove continuiamo fino al passo: accolti da un fortissimo vento, abbiamo davanti a noi l'irta e maestosa vetta del monte Meta, circondata dalle nuvole.
Dopo quale minuto di pausa, ci slanciamo nell'ultimo ripido tratto con fatica e determinazione, che vengono ripagate: a pochi passi dalla cima, un camoscio fa capolino e ci saluta.
Finalmente in vetta, ci si manifesta una vista unica: a Ovest, i monti del Lazio, di un verde vivo che preannuncia l'arrivo dell'estate; a Est, le vallate d'Abruzzo, col lago di Alfedena ai piedi dello scosceso versante abruzzese della Meta; su di noi, un'aquila danza nel cielo.

 
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