Monte Ricordone da Rore

Domenica 29 settembre 2024  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Cuneo
Responsabile: Greborio/Serra



Programma



Siamo in Valle Varaita, abitato di Rore 883 m, lasciate le auto su parcheggio a fine paese, proseguiamo su strada asfaltata (o per scorciatoie) sino alle Borgate Puy Inferiore 1000 m e Puy Superiore 1096 m, con case abbandonate, vecchie Chiese e Piloni votivi. Proseguiamo su mulattiera lastricata nel bosco di larici e faggi. Giunti ad un bivio proseguiamo verso destra con indicazione Colletto di Rore, toccando il Pilone della Posa 1220 m, così chiamato perché ci si fermava a risposare, poi un secondo pilone votivo nei pressi delle grange Colletto o Culet 1390 m. Da questo punto si potrà scegliere l’alternativa:
1) - proseguire verso il Monte Ricordone incontrando i ruderi delle Meire Ricordone, Passo Malaura 1646 m, Monte Ricordone 1764 m o con salita diretta al Monte Ricordone 1764 m e ritorno da Passo Malaura e Rifugio Meira Paula 1318 m.
2) - da Grange Culet 1390 m si scende con comodo sentiero al Rifugio Meira Paula 1318 m bellissimo Rifugio con possibilità di pranzare.
Riuniti i due gruppi si scenderà per sentiero a Rore.
Dislivello per il Monte Ricordone 880 m, per Grange Culet 500 m circa.
Tempo di percorrenza per il Ricordone circa 6 ore A/R, per Grange Culet e Rifugio Meira
Paula e ritorno 3,30 ore A/R
Mezzo di trasporto auto proprie: all’atto dell’adesione comunicare la disponibilità dell’auto.
Per informazioni ed iscrizione telefonare entro venerdì 27 settembre ai coordinatori:
Andrea Greborio 346 641 2737 - Stella Serra 333 174 8366



Relazione



Siamo ben 13 soci a ritrovarci per l’escursione verso il monte Ricordone dalla borgata Puy superiore. Tra le baite con tetto in spesse lose, in prossimità della Chiesa ci avviamo, in salita, nel bosco percorrendo un sentiero delimitato da vistosi muretti in pietra a secco. Fitti frassini delimitano in alcuni tratti una sorta di galleria, con rami sporgenti, che possono insidiare il cammino spensierato di alcuni soci. Dopo una breve sosta al pilone della posa utilizzato per indicare il luogo di sosta di coloro che un tempo trasportavano legna e merci di vario genere, continuiamo la salita escludendo la diramazione diretta verso il rifugio Meira Paula. Arrivati alle baite di Meire Colletto notiamo una fontana in pietra con doppia vasca colma di acqua trasparente. Il cielo è azzurro e, già quì, il panorama è incantevole e giustifica la fermata di 4 soci. Il rimanente gruppo, come previsto, prosegue per la già visibile vetta arrotondata del monte Ricordone. Proseguiamo su una mulattiera che passa tra le due baite più a monte e si infila in un boschetto di larici, betulle e frassini con presenza di molti funghi non commestibili di vario genere e colori. Numerose sono le mazze di  tamburo. Sembra di essere nei boschetti delle favole. Giunti sulla costa del Feil pieghiamo verso destra. Seguendo il costone avvicinandoci alla cima i pendii diventano più ripidi e raggiungiamo lungo uno stretto sentiero la croce. E’ fissata in corrispondenza del punto  dove nel 1885 si staccò una valanga che, spazzando via diverse borgate, travolse e uccise una settantina di persone. Il panorama è notevole anche se disturbato da nubi sommitali che per tutto il tempo hanno coperto all’orizzonte le vette Chersogno, Rocca Marchisa e Pelvo d’Elva e nascosto del tutto il Monviso. E’ bene visibile all’orizzonte Rocca Senghi. Due instancabili soci proseguono per la vetta del monte Ricordone sovrastata da un palo che sostiene una stazione idrometeorologica. Da qui la vista spazia sull’estesa pianura sottostante. Dopo un tranquillo ed assolato pranzo in bellavista iniziamo il ritorno sulle orme dell’andata con un tratto di percorso alternativo, ad anello. Percorrendo un ripido sentiero a serpentina nel bosco raggiungiamo il resto del gruppo al Rifugio Meira per una breve ma efficace pennichella al sole. Dopo la discesa nei boschi ritorniamo alla borgata Puy e successivamente raggiunte le macchine, dopo due inutili tentativi di ricerca di un bar, siamo rientrati a Cuneo. Ringraziamo Stella ed Andrea per il coordinamento e rimaniamo in attesa per il confronto gastronomico sulle mazze di tamburo che un socio esperto ha raccolto. Grazie a tutti i partecipanti per aver condiviso la bella giornata autunnale.
(Bruno Pellegrino)

 
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