Festa del Socio - Solo escursione (no pranzo) Sui colli attorno a Fimon
Domenica 27 novembre 2022 (evento passato)
Tipo attività: Incontro Sezionale
Sezione di Vicenza
Responsabile: Lucia Savio
Programma
FESTA DEL SOCIO
ATTENZIONE:
CONFERMATA SOLO ESCURSIONE SUI COLLI IN ZONA FIMON
SI ANNULLA IL PRANZO SOCIALE PER PRUDENZA IN MERITO A POSSIBILE CONTAGIO COVID IN AMBIENTI CHIUSI E AFFOLLATI
Passeggiata sui colli in zona Fimon, ritrovo alle ore 9:00 al parcheggio della chiesa parrocchiale S. Luca Evangelista a Torri di Arcugnano, Via Monte Lungo 49.
Difficoltà: escursione semplice
Dislivello: 200m. circa
Durata: dalle 9,00 al primo pomeriggio
Per iscrizioni e informazioni contattare:
Capogita: Lucia Savio cell 347 7505583
Relazione
DOMENICA 27 NOVEMBRE - PASSEGGIATA LUNGO LA VALLE DEI MULINI A FIMON
È incredibile come alla periferia di una città possano esistere luoghi affascinanti in un contesto naturalistico ancora pregevole. Così è Fimon, vasta valle alluvionale racchiusa tra colline tondeggianti, fra molti insediamenti umani e distese di campi coltivati. Con 26 iscritti in lista, la passeggiata ha preso avvio dal paesino di Fimon in direzione Valle dei Mulini, per conoscere una delle zone più incontaminate e forse meno frequentate dei Berici, ma ricca di bellezze naturali, scorci panoramici e contrade nascoste. Per la passeggiata di oggi ho scelto di associare alla camminata anche un aspetto culturale e naturalistico. Ho così invitato un amico, Franco Crivellaro, grande conoscitore di luoghi, persone, cultura e tradizioni, che ha accettato ben volentieri il mio invito ad illustrare le bellezze e la storia di questa Valle. Dal parcheggio di Fimon abbiamo risalito la Valle dei Mulini, così chiamata perché è arrivata ad ospitare fino a sette mulini, attivati dalle canalette che si diramavano dal modesto corso d’acqua, chiamato Rio Ferrara, che scende lungo il solco vallivo. Franco ci ha spiegato che questi mulini avevano un funzionamento intermittente, collegato alle necessità di macinare piccoli quantitativi di granaglie che nel medioevo erano rappresentate da sorgo, grano saraceno, orzo e frumento. Solo da poco più di un secolo si è aggiunta la coltivazione del mais, macinato per ottenere la conosciuta farina da polenta. Dei sette mulini oggi è rimasta visibile solo la ruota del Mulino Casarotto. Grazie ai contatti preventivamente da me presi, la famiglia Casarotto ci ha accolto e messo in funzione, in esclusiva per noi, la ruota del mulino, illustrandoci brevemente la storia di questo mulino che è rimasto in funzione fino al 1981, soppiantato poi dalla moderna macinazione attivata dai motori elettrici. Il percorso è poi proseguito fino alla testata della valle dove abbiamo potuto vedere due delle prese d’acqua che alimentano l’acquedotto di Arcugnano e delle sue frazioni. L’intera valle è molto chiusa e permette di godere il sole solo per poche ore al giorno. La giornata, piuttosto fredda e umida, è stata però caratterizzata dal bel tempo. Ridiscesi per un tratto della strada asfaltata, abbiamo preso a sinistra il sentiero che si inerpica lungo il versante del monte in direzione Villa di Fimon. Il sentiero si snoda verso nord-ovest lungo una zona boscosa, dapprima molto umida e caratterizzata da vari tipi di felci, poi dal pungitopo, mentre più in alto attraversa un vasto bosco di castagno. In alcuni spiazzi, caratterizzati dalla presenza di insediamenti abitativi, abbiamo trovato alberi di nespole e di cachi, mentre nel tratto terminale costeggiavamo i vigneti. Il sentiero, non impegnativo, ci ha portato in breve proprio nel centro della frazione di Villa di Fimon, piccolo insediamento situato in posizione elevata ma nascosta, al di sopra delle valli di Fimon, e posto lungo una carrareccia che conduce fino a San Gottardo, sulla dorsale dei Berici. La piccola frazione vede la presenza di una chiesetta dedicata alla Madonna della Neve e a San Rocco. Mentre sostavamo nella piazzetta del paese, abbiamo avuto la fortuna di incontrare un paesano che, in esclusiva per noi, ci ha aperto la chiesetta. All’interno si nota la statua di San Rocco, raffigurato nella tradizionale iconografia di pellegrino che mostra le ferite dovute alla peste. La titolazione della chiesetta anche alla Madonna della Neve è tradizionalmente collegata ad un episodio nevoso avvenuto in piena estate, che è sempre stato considerato come miracoloso e collegato alla presenza della Madonna. Un esempio simile è la chiesetta della Madonna della Neve nella valle della vicina Lumignano. Poiché nel frattempo il campanile locale ci indicava che era quasi mezzogiorno, ci siamo incamminati in discesa verso il nostro punto di partenza, deviando brevemente verso la chiesa parrocchiale di Fimon dal cui piazzale si godeva una splendida vista sulle sottostanti valli riscaldate dal sole. Nel frattempo, nei pressi del parcheggio dove avevamo posto le nostre auto, era stato allestito il punto ristoro per la parte conviviale conclusiva della passeggiata, L’apprezzato buffet comprendeva un’ottima soppressa (esaurita in brevissimo tempo e con le fette che scomparivano entro pochi secondi dal taglio) corredata da tortini salati e squisiti dolci casalinghi preparati dalle amorevoli mani delle nostre socie. Non mancavano naturalmente i beveraggi, il tutto ampiamente apprezzato dalla nutrita schiera di affamati commensali. Desidero ringraziare i numerosi partecipanti, alcuni dei quali non vedevo da molto tempo, il vostro spirito e buon umore è stato impagabile. Un grazie anche all’amico Franco che ci ha ampiamente illustrato questi luoghi ed ha avuto modo di conoscerci e divertirsi in nostra compagnia (Lucia Savio).