Escursione - Alpago - Rifugio Semenza
Domenica 6 novembre 2022 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Vicenza
Responsabile: Federico Cusinato
Programma
ALPAGO - RIFUGIO SEMENZA
Da Malga Pian Lastre (m 1270), vicino a Tambre d’Alpago risaliremo la Val de Pira seguendo il sentiero n. 923 arrivando al Rifugio Semenza (m 2020) ai piedi del Cimon del Cavallo. Per il ritorno seguiremo il sentiero
n. 926 da cui, eventualmente, si può, con una breve deviazione, salire fino alla Cima delle Vacche (2058 m).
DISLIVELLO: 800 m
TEMPI: ore 5
ORARIO PARTENZA: 7.00
CAPOGITA: Federico Cusinato, cell. 345 8837326
Relazione
DOMENICA 6 NOVEMBRE – IN ALPAGO AL RIFUGIO SEMENZA
Quindici i partecipanti, di cui due non soci per questa gita, recupero di quella non disputata lo scorso ottobre a causa del Covid che, complice la precedente gita in Abruzzo, ha colpito molti soci, compreso il capogita.
La meta è il Rifugio Semenza, fra i monti dell’Alpago, in ambiente tipicamente prealpino. La giornata è bella, ma alla sosta-colazione a Passo Fadalto l’aria freddina ci comunica che la stagione è ormai avanzata. Ripartiamo raggiungendo Malga Col Indes, il nostro punto di partenza. C’è molta gente. Ci incamminiamo per il sentiero che entra ben presto in una splendida faggeta e la attraversa, alternando tratti pianeggianti a brevi risalite. Si fa fatica a stare in gruppo, c’è chi corre avanti e chi va piano, ciacolando. Superata una baracca col fumo che esce dal camino e che attira l’interesse di molti partecipanti, il sentiero comincia a salire decisamente, per un tratto nel bosco e poi, più in alto, in terreno aperto. Ben presto il Rifugio è visibile ma in realtà siamo ancora a metà perché mancano ancora 400 metri di dislivello. Lo sguardo lontano oltre il Pian del Cansiglio arriva fino al mare, e le foto riescono perfino a immortalare le navi che incrociano in laguna. Il sentiero supera una cengia un po’ esposta e poi con le ultime svolte arriviamo al Semenza. Qui ci fermiamo per la sosta, la bella giornata ha invitato molta gente ad uscire, e noi ci mescoliamo con gli altri escursionisti. Dopo pranzo, con una breve risalita arriviamo fino alla forcella sovrastante dove possiamo dare uno sguardo alla Val Salatis e alle montagne friulane, mentre lontane, le vette più alte delle Dolomiti appaiono ormai innevate. Peccato non aver il tempo per salire una piccola cima lì vicino, ma ormai le giornate sono troppo corte. Cominciamo la discesa, ma, anziché percorrere lo stesso sentiero, ad un bivio ci teniamo alti, potendo godere con tranquillità del panorama attorno. Alla fine, dobbiamo rientrare nel bosco, lasciandoci dietro la splendida luce tardo autunnale, e scendere fino a chiudere l’anello. Il sole cala velocemente e la sosta conviviale viene fatta che già calano le prime ombre della sera. Non importa, ce l’abbiamo fatta, nonostante tutto. (Federico Cusinato)