Da Valdichiana al Vulcano preistorico

Lunedì 2 ottobre 2023
Sabato 7 ottobre 2023  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Turistica
Sezione di Cuneo
Responsabile: Zenzocchi



Programma



Programma tour Val d’Orcia e Monte Amiata. 
Esplorando la Val d’Orcia e il Monte Amiata. Quello che vi proponiamo è una passeggiata culturale, un'escursione relativamente facile lungo le rotte di pellegrinaggio immerse tra castagneti e faggi, nella dolce campagna toscana. Gli uomini hanno sempre vagato per vari motivi: prima era un modo per spostarsi, oggi è un modo per sperimentare ed entrare in contatto con la natura. In questo tour avrete modo di visitare borghi, monasteri e chiese dell’Amiata (un monte sacro etrusco) e incontrerete persone che vivono la loro quotidianità toscana.Il viaggio inizia a Chiusi (Città Etrusca), passando poi per Bagni di San Filippo, Seggiano Santa Fiora e Monte Labbro. Camminerete sulle orme degli Etruschi fino ad un castello privato, visiterete il piccolo borgo di Santa Fiora e arriverete poi sulla "Peschiera" degli Aldobrandeschi e concluderete a Montelabbro e sulla Vetta dell’Amiata. Visiterete Il giardino di Daniel Spoerri e la miniera di Mercurio ed uno dei borghi medievali più grandi dell’Amiata, Abbadia San Salvatore. Vogliamo proporvi un viaggio sicuro nella nostra verde Toscana pieno di esperienze, di ispirazione, natura, cultura e gusto.
Lunedì 2 – partenza 6,15 pz. Costituzione. Fermate: Pogliola e ingresso autostr. Mondovì.
Arrivo primo pomeriggio a Chiusi (Arezzo). Visita guidata: importante museo nazionale etrusco, Cattedrale: risalente al VI secolo, una delle chiese più antiche della Toscana. Museo Città sotterranea e Labirinto: antico sistema idraulico etrusco che si snoda sotto la città. Pranzo al sacco, portato da casa, in Autogrill.
Al termine si continua, in pullman, per Abbadia San Salvatore. Cena e pernottamento presso l’Hotel Giardino, che è la nostra base per tutta la settimana. Sistemazione nelle camere singole e doppie. L’hotel è poco fuori il centro cittadino.
Martedì 3 – Dopo colazione visita di Abbadia, al termine si prosegue a piedi per Piancastagnaio (km 5). Lungo il percorso pranzo in ristorante. Al termine si prosegue a piedi per Piancastagnaio e visita alla rocca Aldobrandesca. Si prosegue il viaggio, in pullman per Santa Fiora. Visita dell’antico borgo e camminata seguendo il “Sentiero dell’acqua”. Al ritorno sosta al mulino dove vengono trattate le castagne. Ritorno in hotel per la cena.
Mercoledì 4 – Dopo colazione si raggiunge in pullman la località dove inizia il sentiero (1223 m) per il monte Amiata. Seguendolo, tra i faggi, si raggiunge (ore 2) il Pian della Piscina (1576 m). Da qui con il pullman raggiungiamo la vetta del monte Amiata. Si ritorna verso la miniera di Mercurio per il pranzo del minatore. Dopo pranzo visita della miniera in trenino. Prima del rientro in hotel bagno nelle acque termali a Bagni San Filippo.
Giovedì 5 – Dopo colazione in pullman andiamo a Seggiano per la visita del Parco Artistico di Daniel Spoerri (durata della visita 2 ore di camminata tra le opere artistiche). Questo parco, di 15 ettari, è disseminato di sculture di arte moderna di vari artisti che hanno utilizzato l’ambiente naturale: olivi, foreste e colline. Pranzo al sacco nel parco. Nel pomeriggio visita di Seggiano: le chiese, il museo dell’olio e l’olivo sospeso dentro una cisterna. Rientro in hotel per la cena.
Venerdì 6 – Dopo colazione con il pullman raggiungiamo il Parco faunistico dell’Amiata, punto di partenza per l’escursione sul monte Labbro, è la montagna del santo Davide Lazzaretti (chiamato il messia dell’Amiata). Il percorso ad anello è di circa 6,5 km su sentiero di roccia calcarea di difficoltà media. Pranzo al sacco. Nel pomeriggio visita del paese di Arcidosso e di un seccatoio dove le castagne vengono seccate prima di essere trasformate in farina. Rientro in hotel per la cena.
Sabato 7 – Dopo colazione, liberato la camera e caricati i bagagli sul pullman si parte per l’Abbazia di Sant’Antimo. Fu abitata da secoli dai monaci benedettini e secondo la leggenda fondata da Carlo Magno. L’abbazia è uno dei capolavori medioevali. 
Al termine della visita si rientra a Cuneo. Lungo il percorso del ritorno sosta in località Valpiana per il pranzo presso il ristorante “Giardino dei Medici”
Logistica e trattamento – L’hotel Giardino, 3 stelle, offre camere doppie/matrimoniali e singole, dotate di bagno privato. Il trattamento è di mezza pensione (colazione, cena bevande comprese e pernottamento). Sono previsti: due pranzi al sacco durante le escursioni e tre pranzi al ristorante.
N.B. – Equipaggiamento: portare il costume per il bagno nelle acque termali, per le escursioni portare scarponcini da trekking e per chi è abituato i bastoncini.
Per informazioni potete comunicare con il coordinatore:
Cesare ZENZOCCHI - 342 744 0616

 



Relazione



E si parte! Puntualissimi alle 6,15 saliamo sul pullman, accortamente guidato dal sig. Erik. Il gruppo è composto da 39 persone, "raccolte" in due tappe a Cuneo e Mondovì dove salgono anche i Soci di Torino. Dopo la pausa colazione, veniamo eruditi da Antonina Gazzera sulle origini degli Etruschi, provenienti da Toscana, Umbria e alto Lazio, popolazione autoctona, che si insedia a partire dal 9° sec a.C. e fino al 1° d.C., il cui declino inizia già a partire dal 5° sec a.C.. Gli Etruschi sviluppano un'economia mineraria, intessendo rapporti commerciali con l'isola d'Elba, la Grecia, la Corsica; le città/stato etrusche, in quanto prive di potere centralizzato, diventano da subito oggetto di conquiste da parte di altre civiltà, in primis i Romani che ne assorbiranno cultura e costumi. Il monte Amiata è un antico vulcano, considerato sacro dagli antichi Etruschi. All'autogrill ci rifocilliamo per poi proseguire alla volta di CHIUSI, prima nostra tappa, dove incontriamo la guida locale. Chiusi (SI) era a capo della Lucumonia già nel 6° sec. a.C., sorgeva su un terreno alluvionale Valdichiana - bonificato dal '400 al 1940 - e vantava una posizione di prestigio nell'Etruria del nord. La storia di Chiusi finisce in epoca longobarda. *Cattedrale: basilica paleocristiana edificata nel 6° sec. a.C. a tre navate, con 18 colonne differenti tra loro, i cui capitelli sono sovrastati da pulvini di vario spessore allo scopo di uguagliarne il livello all'apice; le cappelle e l'abside risalgono invece all' '800; nel catino absidale la guida ci fa notare l'iconografia bizantina (dormitioVirginis); tomba di S. Mustiola e S. Caterina da Siena. *Museo annesso alla Cattedrale: scavi del sottosuolo, costituito da arenaria, dove gli Etruschi hanno ricavato nei sotterranei l'acquedotto. *Labirinto di Porsenna: la tradizione narra della ricerca della tomba del mitico Porsenna e del carro d'oro…che sarebbero presuntivamente collocati all'incrocio del labirinto. *Visita agli scavi archeologici e giardino del '700, con mura etrusche e romane alla base. Ed ecco 39 anime disperdersi entro il labirinto etrusco, costruito in 17 lunghi anni: a tentoni, evitano di battere la testa (solo alcuni) e, lateralmente, le spalle!! Da queste antiche cisterne gli Etruschi ricavavano acqua ad uso domestico, usata successivamente anche a scopo di spegnimento incendi. Salendo molti scalini, si raggiunge poi la sommità del campanile della Cattedrale, da cui si spazia sull'abitato di Chiusi, che successivamente andiamo a visitare. *Chiesa di S. Francesco con doppia scalinata a presiedere l'ingresso alla chiesa, di origine longobarda. L'esterno è caratterizzato da tre arconi, due colonne con scopo decorativo e dallo strigilato. *Porticato annesso all'antico Ospedale, dove venivano ospitati orfani e neonati abbandonati: attraverso due piccoli fori - ben visibili - alcune balie si prestavano a donare il proprio latte per nutrire i venuti alla luce, nel caso in cui la genitrice non fosse in grado di provvedere al loro sostentamento. *Cippo e urne funerarie, collocate all'esterno delle dimore delle ricche famiglie, a significare continuità del legame di sangue con il defunto. Tornati in pullman, ci dirigiamo ad ABBADIA S. SALVATORE (SI), dove consumiamo insieme un’ottima cena presso l'hotel "Giardino" (con bis di portate).
2° giorno, martedì:
Alle 8,30 incontro con Etis, la guida che ci indica la cima dell'Amiata, il cui cono vulcanico è visibile dall'hotel. La lava del vulcano ha reso fertilissimo questo terreno, ricco di castagni, olivi, viti. Ma, prima dell'escursus storico, ci tocca accondiscendere alle richieste di sbadati componenti del gruppo: chi dimenticò lo spazzolino, chi la spazzola per capelli, chi il tappino dei bastoncini per la gioia del commerciante Ilario!! Si parte dunque con la visita alle chiese dell'Amiata. *Abbazia  di San  Salvatore: cripta longobarda dell'8° sec d.C., con colonne differenti l'una dall'altra, forgiate di pietra peperino; reliquia dell'abbazia; chiostro medievale, usato oggigiorno anche per concerti, che a breve verrà adibito ad ostello per i camminatori della via Francigena. *Si prosegue la visita nel paese, che celebra la festa della castagna; sul frontespizio dei portoni di alcune botteghe si nota l'effigie degli antichi mestieri; la cittadina (di circa 5.500 abitanti) è inoltre addobbata con le fiaccole - che rendono onore ai figli del fuoco - con la tradizione che si celebra nelle festività natalizie e in cui gareggiano in competizione i terzieri della città, oltre a molti fiaccolari esterni, richiamati nell'occasione della gara. La leggenda narra del re longobardo Rachis cui, nel corso di una partita di caccia, comparve una fiammata di fuoco a raffigurare lo Spirito Santo. *La passeggiata nel bosco demaniale di castagni, funghi, rosa canina parzialmenteombrosa conduce al relais San Lorenzo, dove consumiamo una squisita minestra di funghi e castagne, con alternative di picci …il tutto farcito con un delizioso cabernet Sauvignon. E anche per oggi un sentito grazie al nostro signor Cesare - di vero signore si tratta - che si è "sbattuto" per offrirci questi momenti di relax, impiegando tempo, energie, pazienza, determinazione, costanza ed amore del bello. Anche per merito del ricco pasto, innaffiato dal suddetto vinello…qualcuno della mia tavolata si inebria e, in estasi, declina una profonda riflessione filosofica che, partendo dalla vena di spiritualità del gruppo, dalla sobrietà dell'hotel, in accordo con l'atmosfera ascetico/monastica del luogo… arriva infine a confessare di essersi portato appresso - come lettura per la settimana - il libro "Cuore". A cotanto si spinse l'omo!! Si prosegue in pullman in direzione di PIANCASTAGNAIO, nel cui territorio visitiamo *larocca Aldobrandesca (eretta dal 1000 al 1400). Nella cittadina il 18 agosto si corre il palio, altra festa caratteristica è il crastatone (incisione della castagna, con culona china) che si tiene a novembre. Queste terre ricavarono immensi benefici dall'azione del vulcano: terme, sorgenti, mercurio, mulini, terre e scogliere... elementi tutti che hanno costituito la ricchezza di questo territorio, iniziando dalla raccolta delle castagne. Visita alla Rocca di difesa, che passò sotto la repubblica di Siena nella metà del 1400, dotata di una sorgente d'acqua propria; i 4 figuranti che ci accolgono stanno a rappresentare le 4 contrade della città, trasformata da ultimo in marchesato fiorentino. Tornati sull'autobus, si verificò…un incidente di percorso tra due occupanti del mezzo (dei quali, per ovvi motivi, omettiamo il nome): una leggiadra signora, nello scambiare informazioni con altro passeggero, si appoggia al bracciolo del pullman; ad un certo punto, inconsapevole, fa scivolare la presa…sino a trovare un altrettanto solido appoggio…sul ginocchio del signore che le siede accanto; su di esso carica dunque la pressione del proprio braccio, felice di aver conquistato una posizione estremamente comoda; al pover'uomo, un po' imbarazzato, non resta che, prima, arrossire, indi spostare lo sguardo a lato verso il finestrino ed attendere, con eleganza e non scialance, che detta signora abbandoni finalmente la presa!!! Subito dopo il signore, ancora obnubilato e confuso per l'accaduto, incontrerà il marito della leggiadra signora e lo appellerà addirittura con altro nome, diverso dal suo!! Sic. Visitiamo il *Mulino, con annessi acquisti, prima di arrivare a SANTA FIORA: giro del borgo diviso in tre terzieri; centro storico: *chiesa della Pieve, con meravigliosi bassorilievi di terracotta dei fratelli Della Robbia (battesimo) dai colori blu, giallo, verde, raffiguranti castagne, pigne, mele cotogne; l'assunzione, il pulpito…che costituiscono i maggiori bassorilievi della famiglia Della Robbia; *la chiesa di Madonna delle Nevi, con basamento sotto cui scorre l'acqua di scioglimento delle nevi del monte Amiata, che da ultimo sfocia nel bacino del laghetto della *Peschiera; infine, partendo da un bassorilievo presente in un vicolo, viene richiamata la storia del teschio del drago, così come narra la leggenda risalente alla famiglia Sforza-Aldobrandesca.
3° giorno, mercoledì:
clima caldo e cielo terso ci accolgono e lasciano presagire un altrettanto sereno svolgimento di giornata. Ci avviamo in pullman verso l'imbocco del sentiero che conduce al MONTEAMIATA, immersi nella faggeta di proprietà della cittadinanza di Abbadia.Il nostro gruppo si inoltra nell'ombrosa foresta, all'interno della valle dell'Inferno: contempliamo variegati agglomerati di rocce vulcaniche e intrecci di radici che richiamano figure mitiche; a tratti i componenti si eclissano dietro le rocce… a gentilmente irrorarle. Qualcuno invece sceglie di interrompere la salita per far ritorno al pullman. Si percorrono i primi 5 km insieme e poi gran parte del gruppo raggiunge lacima della Madonna e di seguito la Croce del monte Amiata, compreso il nostro Cesare. Dopo il pranzo del minatore (ottimo), nel pomeriggio visitiamo il *Parco Museo Minerario e la miniera di cinabro di Abbadia, da cui si ricavava il mercurio e che dal 1976 non è più attiva. L'accompagnatore ci descrive il processo di sublimazione del cinabro: dallo stadio solido al gassoso e infine al liquido, inizialmente gestito dalla famiglia Rotschild. Gli orari dei minatori erano scanditi dalla "corna", il 1° pulmino risale agli anni '50, con turni di 12 ore in cui erano impiegati anche donne e bambini. Lo sfruttamento della ricchezza mineraria della zona inizia dal periodo etrusco/romano e arriva sino al 1976: il cinabro era utilizzato a scopo cosmetico, per usi farmaceutici e quale colorante; solo successivamente verrà impiegato per la scissione di metalli pesanti e preziosi, segnatamente a scopo bellico. Il minerale di queste zone è puro soltanto in minima parte e si susseguono più società a gestire la miniera del monte Amiata: i maggiori guadagni sono assicurati in concomitanza con lo scoppio e per tutta la durata delle guerre!! La visita nelle gallerie (totali 500 m di profondità) prosegue con la specificazione dei metodi estrattivi e con il nostro ingresso nei cunicoli della miniera.*Parco Acque Termali Bagni S. Filippo: visita alle vasche, di acqua tiepida/calda, nelle quali alcuni componenti del gruppo decidono di immergersi.
4° giorno, giovedì:
riscaldati dal primo tepore mattutino, ci dirigiamo al bus per raggiungere SEGGIANO(GR) e visitare il *Parco Artistico d'arte moderna di Daniel Spoerri (padre rumeno e madre svizzera) da cui si inizia con i palindromi sulla facciata dell'ingresso; l'artista si rifà al neorealismo e negli anni '90 crea questo parco, di 15 ettari, con l'obiettivo di indurre nell'osservatore sensazioni di spaesamento e di inversione del senso comune, di rielaborazione della realtà entro l'ambiente naturale. Gli elementi che utilizza sono l'acqua e la mano umana che assembla e rigenera, l'apparente non senso, il tutto costruito con materiali grezzi che vanno a ridefinire gli schemi comuni. Si notano particolari delle sculture/creazioni: voliera degli uccelli addormentati, funzioni vitali (di artista giapponese), maschera peruviana (la bella e la bestia), labirinto colombiano (congiunzione tra sole e terra), stanza inclinata di bronzo (dà le vertigini!), animale mitico a creare un cerchio magico con lo sfondo di Seggiano (origine/ombelico), tre suonatori di tamburo e le oche (160 di altro artista), le ultime cene delle 12 donne più famose - in marmo -, il tunnel della spada di Damocle (falci), Adamo ed Eva (l'ulivo colpito dal fulmine, di altro artista), le mani diaboliche a protezione degli ulivi, i giocolieri, l'altalena (in bronzo), gli origami, l'arco rampante di Staccioli, integrato con l'albero, tavolo di marmo (opera dedicata alla rinascita di Gibellina). Prima di terminare la visita, iniziarono "discussioni" sul significato recondito dell'arte moderna…e si assistette al lancio di metaforici dardi e fulmini verbali!! Di seguito consumiamo un ottimo pranzo all'Eat Art. Pomeriggio a SEGGIANO/Piscina: piccolo *borgo medievale vocato alla coltivazione dell'olivastra seggianese, un cui esemplare dal 2014 è collocato nella cisterna aeroponica; il progetto (di Stefano Mancuso) studia la comunicazione tra piante di ulivo, le cui radici sono sospese entro il cisternone, alto circa 14 m: entriamo all'interno e osserviamo il pan di terra, le cui radici sospese si nutrono attraverso il processo di evaporazione dell'acqua piovana. L'olivastra è una specie selvatica pedemontana che non entra in sofferenza in caso di condizioni climatiche avverse; l'olio che se ne ricava ha un minimo livello di acidità ed è apprezzato per le sue proprietà organolettiche. Proseguiamo con la visita di un frantoio ipogeo, di proprietà della famiglia Ceccherini del 1885, bell'esempio di archeologia industriale e veniamo eruditi sui principi di spremitura; segue la degustazione. Lasciamo quindi il borgo medievale di Seggiano, ancora oggi riferimento per i pellegrini che percorrono la via Francigena.
5° giorno, venerdì:
in pullman raggiungiamo il *Parco Faunistico dell'Amiata e monte Labbro. Nelle manovre per raggiungere il sito… proviamo il brivido dello shakeraggio e del retro-pullman. Come ci spiega la guida naturalistica, nel parco (circa 200 ettari) si trovano più specie faunistiche: mufloni, lupi, asini amiatini (sorcino crociato), nibbi reali, biancone reale (solo d'estate), pipistrelli, varie specie portate qui a scopi protettivi o per sottrarli al mercato nero, ai fini di facilitarne l'habitat naturale. Il parco è rinomato anche per le sue specie floreali e, geologicamente, risale a circa 300 milioni di anni fa. Arrivati al punto ristoro - dov'è prevista la pausa pranzo - scorgendo il menù qualcuno si domanda in che cosa consista il…riso sant'arrosto….in realtà, leggendo più attentamente…trattasi di "riso salt'arrosto"!!!! Proseguiamo, letteralmente, nella tana dei lupi: dall'osservatorio li vediamo in azione mentre consumano il pasto loro portato con le jeep; transitiamo a fianco di uno stagno e, al proposito, la guida ci specifica quale sia l'insetto killer più pericoloso...la libellula!
Sul sentiero delle farfalle, pestiamo copiosi escrementi di asini ed osserviamo la flora autoctona, tra cui l'abete bianco. Ascoltiamo poi la *storia di Davide Lazzaretti (1834) che, da adolescente, avrebbe avuto una visione in cui gli veniva predetta la missione cui sarebbe stato successivamente destinato: la collaborazione con le persone semplici/povere lo mise in cattiva luce di fronte alle gerarchie ecclesiastiche, tanto da essere infine ucciso durante una manifestazione religiosa pacifista, in quanto predicatore del comunismo evangelico. Annualmente si commemora l'evento con una processione sul monte Labbro. Scendendo verso il punto ristoro, accarezziamo 5 asini ed un asinello…che copiosamente ingurgitano fieno ed altrettanto copiosamente lo espellono…davanti ai nostri sguardi. Un componente del gruppo (esperto), con sagacia, competenza e spirito d'osservazione commenta il processo digestivo e ingaggia una "saggia" discussione sulla similitudine tra il meccanismo di funzionamento animale e quello umano, con l'eccezione -commenta qualcun altro - di episodi in cui si può verificare che, nel processo digestivo degli umani…..qualcosa invece si inceppi!!! Dopo abbondanti libagioni, innaffiate da vinello, facciamo visita al *seccatoio di  Arcidosso, dove procedono ad essiccare le castagne allo scopo di ricavarne la farina. Dopo cena, "scappatella" di molti componenti del gruppo nelle vie addobbate per la castagnata: un piccolo numero di loro si attarda…per partecipare animatamente ad una manifestazione musicale blues in piazzetta.
6°ed ultimo giorno, sabato:
ci dirigiamo nella *terra di Montalcino, dove è prodotto uno dei più rinomati vini toscani, il Brunello.
Visita dell' *Abbazia di S. Antimo (9°/10° sec.), capolavoro medioevale, abitata dai monaci benedettini e, secondo la leggenda, fondata da Carlo Magno. Ci colpisce l'ulivo di fronte: la maestosità e le sue radici testimoniano la fatica secolare del radicamento. All'interno dell'abbazia in stile romanico facciamo visita a: cripta carolingia, abside, sala capitolare, farmacia, ecc. Nel dirigerci verso il ristorante, transitiamo a Montalcino. Pranzo insieme al Giardino de' Medici.
Grazie a tutti i partecipanti che hanno condiviso con me questa settimana di conoscenza, curiosità, risate (tante!), serenità. Ma grazie soprattutto a Cesare, programmatore e regista di questa piacevolissima parentesi di cultura e bellezza in questo angolo di Toscana.
Da ultimo, durante il viaggio di ritorno, ci venne svelato l'arcano sui misteriosi due aiutanti del signor Cesare: certo Pietro e Guido…su di loro Laura provò ad indagare e si arrivò a scoprire, udite udite, che trattasi di un mistero… la Trinità di Cesare stesso!!!
(Giulia Mellano)

 

 
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