Trekking - Golfo dei Poeti

Sabato 11 novembre 2023
Domenica 12 novembre 2023  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Torino
Responsabile: Marina Meliga



Programma



Sabato
da Riomaggiore – Rifugio Muzzerone (vicino a Portovenere)
Un sentiero a picco sul mare, considerato uno dei più belli e suggestivi d’Italia. Da qui, la vista corre dalla Palmaria fino al Ponente, e cammineremo in boschi di leccio e terrazzamenti punteggiati da uliveti e vigneti, ma senza perdere mai di vista il mare.
Dislivello positivo 800 mt circa
Dislivello negativo 600 mt circa
Sviluppo 13 km
Tempo: 5 ore circa

Descrizione :
A Riomaggiore in piazza Vignaioli si trova il primo segno bianco-rosso , proseguendo per un brevissimo tratto nel caruggio inizia una stretta scalinata in pietra. Si segue il sentiero 593V (ex 3).
Lungo la via si aprono gli usci di abitazioni e alberghi ma anche i cancelli di orti e un panoramico parco giochi.
Oltrepassati i primi spettacolari terrazzamenti si arriva in prossimità del cimitero di Riomaggiore.
Bisogna quindi attraversare la strada provinciale e, dopo pochi metri su asfalto, si riprende a salire lungo una scalinata in pietra che scorre tra la vegetazione.
Si arriva nuovamente sull’asfalto della via Litoranea che si percorre per circa 200 metri, ad un’edicola votiva si riprende a salire lungo una ripida scalinata.
Si arriva quindi sulla cresta del promontorio di Capo di Montenero, a una quota di 340 metri sopra il livello del mare. La vista spazia dalle isole di Palmaria e Tino fino a punta Mesco. Qui si trova Il santuario di Nostra Signora di Montenero che risale al XIV secolo ma è stato profondamente rimaneggiato nel corso dei secoli. Ci sono ampi spazi verdi e tavoli da picnic che invogliano ad una sosta.
Salendo lungo il sentiero 593 (SVA) con un percorso interamente immerso nel verde (macchia mediterranea e terrazzamenti di vigneti e ulivi) si arriva al Villaggio di Lemmen e al colle del Telegrafo (raggiungibile anche in auto e dove c’è un bar sovente chiuso fuori stagione). Qui la strada asfaltata incrocia vari sentieri escursionistici.
La tratta successiva del sentiero dell’infinito va dal colle del Telegrafo a Campiglia. Segue i segnavia 598-1 (AV5T 1). Transita quindi presso la chiesetta di Sant’Antonio Abate e il punto di ristoro (sovente aperto anche fuori stagione) Barlume di Paride poi prosegue fino a Campiglia.
L’itinerario attraversa la Palestra nel Verde, un percorso attrezzato di 2,5 chilometri in cui sono presenti anche splendidi esemplari di quercia da sughero.
In teoria sarebbe possibile effettuare una deviazione (2,5 ore circa) e raggiungere il mare con la variante di Monasteroli, ritornando poi sui propri passi con un dislivello sia positivo che negativo di circa 300 metri e 1100 gradini, ma dall’aprile 2023 risulta chiusa per frana.
Campiglia è un piccolo borgo medievale disposto a semicerchio con punti ristoro. Si continua sul sentiero 598-1. Da qui Il percorso è prevalentemente in pianura e discesa e segue la cresta della montagna a picco sul mare. Nel bosco scorgo si possono ancora vedere alcuni mulini a vento che venivano usati per macinare le castagne.
Il rifugio Muzzerone si trova in una strategica posizione panoramica. Si scende poi velocemente con una scalinata tra gli ulivi e si arriva in piazza Bastreri a Portovenere.

Domenica
Discesa dal Rifugio Muzzerone a Portovenere
Dislivello negativo: 200 mt circa
Tempo : 45 minuti circa
Da Porto Venere si prende taxi boat (5 euro a persona) per raggiungere in 10 minuti l’isola di Palmaria
Giro in senso orario dell’isola di Palmaria:
Il sentiero è ben segnalato con splendidi scorci sulla scogliera e sull'isola del Tino, si incontrano alcune fortificazioni militari a
testimonianza della posizione strategica dell'isola.
Dislivello positivo 350 mt circa
Dislivello negativo 350 mt circa
Sviluppo 7 km
Ore di cammino 3-4 circa

Descrizione :
Raggiunta la località Terrizzo a Palmaria si inizia a percorrere il sentiero 510 in direzione ovest (senso orario) che costeggia il litorale.
Dopo un tratto pianeggiante si inizia a salire piuttosto ripidamente; la prima parte della salita è a ridosso della scogliera che scende a picco sul mare mentre nella parte più alta si sale per facili e divertenti roccette all'interno di un bosco di lecci.
Questa prima parte presenta qualche passaggio leggermente esposto ma privo di difficoltà.
Raggiunta la parte più alta dell'isola (circa 200 metri di altezza) nei pressi della Fortezza Cavour si prosegue sul 510 in leggera discesa in direzione sud est...tratto di sentiero aperto con bella veduta sull'isola di Tino.
Ad un bivio si prosegue dritto in direzione della Punta di Dante (l'affilato e roccioso promontorio che guarda l'isola di Tino) arrivando in breve ad una vecchia cava che si trova su un precipizio che si affaccia sulla bella insellatura detta "La Caletta". Da qui si prosegue fin dove è possibile raggiungendo un bel punto panoramico non lontano in linea d'aria dalla Punta di Dante che si trova poco oltre un ex edificio della parte superiore della cava.
Si ritorna sui nostri passi e quando siamo nuovamente al bivio si continua sul 510 in direzione est fino a raggiungere il litorale che si affaccia sul Golfo dei Poeti (o di La Spezia).
Si percorre il bel litorale fino a uno stabilimento balneare riservato (località Pozzale) e da qui si inizia a risalire un breve ma ripido tratto e poi un bel tratto in falso piano con bellissimi scorci panoramici sulle vicine Apuane, sul promontorio di Lerici, Tellaro e Montemarcello, sulla Spezia e
successivamente sulla particolare e suggestiva Torre Scola. Quest'ultima consiste in una torre di avvistamento costruita in mezzo al mare dalla Repubblica Marinara di Genova fra il 1606 e 1607 sugli scogli "della Scola".
Proseguendo sul piacevole 510 si passa non lontani dalla Cala della Fornace, Cala dello Schenello e dal Forte Umberto 1° per poi immettersi nella strada sterrata che riporta al punto di partenza.
 



Relazione



Il Sentiero dell’Infinito è un percorso molto panoramico di circa 14 chilometri fra Riomaggiore e Portovenere, il suo nome descrive molto bene la sensazione che si prova a camminare tra vigneti, ulivi e boschi, con ampie vedute sul mare che lasciano senza fiato.
Siamo in 13: 9 partecipanti coraggiosi hanno iniziato l’avventura alle 6.30 partendo da Porta Nuova, attesi a Riomaggiore da altri 4 che hanno trascorso la notte al mare. Nonostante qualche ritardo causato dalla perdita della coincidenza del treno tra La Spezia e Riomaggiore, l’entusiasmo del gruppo è rimasto intatto. La levataccia è stata premiata da un cielo sereno, un vero regalo dopo giorni di tempo incerto che ha alimentato la nostra voglia di immergerci nella splendida natura mediterranea.

Sulla piazza di Riomaggiore troviamo il primo segno bianco e rosso e imbocchiamo una stretta via selciata in mezzo ai carugi
Il sentiero 593V, una scalinata molto ripida come solo nei borghi liguri e in certe remote valli nepalesi si può trovare, ci regala panorami spettacolari sul golfo delle Cinque Terre.

Dopo un’ora raggiungiamo il balcone dove sorge il Santuario di Nostra Signora di Montenero, a 340 mt s.l.m. Le panchine vista mare ci invitano ad una sosta e a un pranzo veloce.
Proseguendo raggiungiamo il Colle del Telegrafo a 550 mt s.l.m. Qui incrociamo la strada asfaltata e troviamo un punto ristoro che non ci lasciamo sfuggire. Il sentiero prosegue con dolci saliscendi per circa 3 chilometri fino a Campiglia, un piccolo borgo medievale con una bella piazzetta centrale e un mulino a vento, ora in disuso, che veniva usato per macinare castagne.
Dopo Campiglia e dopo un breve tratto su asfalto, inizia la parte più spettacolare del percorso, lungo un sentiero aereo che si affaccia sul golfo e dove possiamo ammirare dall’alto la nostra meta di domani l’Isola di Palmaria e le isole “sorelline” Tino e Tinetto. Le girl del gruppo non si lasciano sfuggire l’occasione di una foto con vista.

Alle 16.30 raggiungiamo il Rifugio Muzzerone, dove ci aspetta il meritato riposo ed un’ottima cena: testaroli al pesto e cozze, non proprio la tipica cena da rifugio!
Il giorno seguente il tempo è incerto e durante la discesa di 40 minuti verso Portovenere dobbiamo tirare fuori dai nostri zaini le giacche a vento per ripararci da un breve scroscio di pioggia.  Con grande ottimismo qualcuno fa notare che, con queste nuvole il panorama è ancora più bello.

Alle 10 il barchino che assicura il collegamento 4 volte al giorno con l’Isola di Palmaria per i non molti turisti e camminatori fuori stagione e i 20 residenti, ci sbarca sull’isola nel paesino di Terrizzo.
Decidiamo di percorrere il periplo dell’isola in senso antiorario. Un sentiero abbastanza ripido e scivoloso, a causa delle recenti piogge, ci porta nel punto più alto dell’isola, 200 mt s.l.m. nei pressi del Forte Cavour e della batteria del semaforo. Poi continuiamo e raggiungiamo il lato dell’isola che guarda verso La Spezia e il Golfo dei Poeti. Nel complesso un bel giretto tranquillo di circa 6 chilometri. Alle 13.20 ci imbarchiamo di nuovo e nel pomeriggio andiamo alla scoperta di Portovenere e dei suoi monumenti, senza dimenticare una visita al cimitero del paese, dove è sepolto Walter Bonatti.
Con le coincidenze, finalmente a nostro favore, rientriamo a Torino alle 22.30. Che bella avventura: un’immersione totale nella natura, alla scoperta di luoghi pieni di storia e bellezza e tutto in ottima compagnia!

Marina MELIGA
 

 
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