Becca d'Aver 2469 m
Domenica 8 ottobre 2023 (evento passato)
Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Torino
Responsabile: Marco Valle
Programma
Dall’area attrezzata di Champlong (raggiungibile in auto da Torgnon e poi dal colle di St. Pantaleone) si vedono bene le due punte e la larga spalla che le collega; si parte seguendo l’interpoderale per il col di Bornes, e dietro la cascina, si sale a sinistra e poi a destra verso una presa dell’acqua, poi su terreno ripido fin sopra i larici, mentre si allarga il panorama sulla valle centrale e sull’alta Valtournanche. Sopra i larici, si attraversa il pendio verso nord, giungendo ad un colletto.
Si prosegue verso la valle centrale fino ad una baita; dietro la baita, a pochi metri, c’è la cappellina dedicata alla Madonna, e una croce; salire dietro la cappellina e in pochi minuti sarete sulla Becca d’Aver 2464 m (panorama spettacolare).
Volendo, dalla cima si può scendere lungo il largo dosso che collega le due punte fin sotto la Cima Longhede e risalire in una decina di minuti i pochi metri che vi separano da questa vetta 2416 m; prestare attenzione agli ultimi dieci metri.
Discesa: è possibile seguire l’itinerario di salita oppure introdurre una variante, che sarà valutata al momento.
Ritrovo : P.zza Rebaudengo h.7.45
Dislivello : 800m
Località di partenza : area attrezzata di Champlong (1650m)
Attrezzatura : da escursionismo
Relazione
La gita alla cima d’Aver non poteva svolgersi sotto migliori auspici; giornata meteorologicamente perfetta, clima caldo per essere in ottobre, buon numero di partecipanti, (ben 15 + 1), dislivello e difficoltà alla portata di tutti.
La prima parte della salita con modesta pendenza all’ombra di un fitto bosco di larici e abeti ha permesso alla allegra combriccola di chiacchierare amabilmente, poi su sentiero un po’ più dritto, fuori dal bosco il gruppo si è sgranato e il magnifico panorama che salendo s’andava allargando ha spento le voci.
Alla quota di 2469 m della cima, raggiunta da tutti, la soddisfazione per il panorama era palese: per una vetta di pur modesta quota la sensazione di ariosità percepita ha gratificato tutti.
La vista a 360 gradi comprendeva i grandi delle nostre Alpi: la parete sud del Cervino e l’insieme del Monte Rosa mente a sud spiccavano l’Emilius, la Grivola e i ghiacciai del Ruitor sullo sfondo.
Nella sosta prima di traversare verso la vicina cima Longhède una breve lezione di geologia da me impartita ha chiarito la natura delle rocce di vetta costituite da una scaglia di fondale oceanico metamorfosato a serpentino nel corso dell’orogenesi alpina.
Sulla cima Longhède a 2416 m, raggiunta con una passeggiata in cresta, la compagnia si è rilassata per consumare uno spuntino reso più allegro da tre bottiglie di vino che una volta stappate sono evaporate rapidamente. L’unico che non ha approfittato del vino è stato Asch il simpatico setter di Guido che avendo corso più di tutti era particolarmente assetato.
La discesa con il sole sempre più ardente e la temperatura ormai a livello estivo ha fatto desiderare a tutti di raggiungere al più presto il bar nei pressi del parcheggio dove una ricca bevuta di birra ha ridato pace alle gole assetate. Un ultimo sguardo alla cima d’Aver nella calda luce del meriggio dall’anomalo sapore estivo ha chiuso la bellissima giornata.
Alberto GUERCI