Trekking dell'Elba

Venerdì 28 aprile 2023
Martedì 2 maggio 2023  (evento passato)

Tipo attività: Escursione Semplice
Sezione di Torino
Responsabile: Federica Raineri



Programma



La GTE (Grande Traversata Elbana) è un trekking classificabile EE (Escursionisti Esperti) che percorreremo  da ovest ad est, partendo da Patresi ed arrivando a Cavo. E' lungo circa 60 km con un dislivello complessivo di poco inferiore ai 2800 metri (positivo e negativo, si parte e si arriva a livello del mare), e sarà da noi percorso in 3 tappe.

E' un viaggio a piedi lungo l’Isola d’Elba, un percorso per gli appassionati di montagna altamente panoramico che corre lungo quello che viene definito il fronte più ad occidente degli Appennini.

Venerdì 28 Aprile
Partenza in auto da Torino in mattinata, si parcheggiano le macchine a Piombino e si traghetta per Portoferraio, per poi raggiungere in bus o taxi  Patresi.

Sabato 29 Aprile - 1a tappa Patresi -  Poggio
Lunghezza 21 km
Dislivello 1200 m (900 m senza monte Capanne)
Livello EE
Durata circa 8 ore
Partenza da Patresi, deviazione facoltativa per raggiungere il Monte Capanne, arrivo al B&B Fonte di Zeno.

Domenica 30 Aprile - 2a tappa - Poggio - Magazzini (Portoferraio)
Lunghezza 20 km
Dislivello 800 m circa
Livello EE
Durata circa 7/8 ore

Lunedì 1 Maggio - 3a tappa - Portoferraio - Cavo (Capo Pero)
Lunghezza: 18  km
Dislivello: 700m
Livello EE
Durata 7 h

Martedì 2 Maggio
Sole, mare,  ritorno a casa.
Traghetto Cavo Piombino, recupero auto e in viaggio verso casa.
 



Relazione



Eh sì, dopo tanto consultare di previsioni meteo, cartine e itinerari, scrivere mail ai gestori degli alberghi per aumentare il numero di partecipanti...eccoci al dunque.  Si parte per la Gran Traversata Elbana!
Siamo 20 persone che si trovano in sincronia quasi perfetta a Piombino e altre 3 che ci raggiungeranno la sera direttamente a Patresi, punto di partenza per la GTE che svolgeremo da ovest a est nei tre giorni successivi. Le previsioni, come spesso capita in questi periodi di siccità.... sono piovose! Viaggio tranquillo in traghetto fino a Portoferraio, bus fino a Patresi animato da terribili bigliettai e arrivo all'hotel S. Stefano con ottima accoglienza da parte del proprietario Vincenzo, un gran riferimento per la GTE. Gran cena con tramonto da cartolina e qualche canto, poi tutti a nanna.

29 Aprile
Iniziamo subito la GTE con una bella salita con cielo nuvoloso ma in un ambiente incontaminato, punteggiato da fioriture di cisti e lavande tra boschi di eriche, corbezzoli, mirti e pini. La bella mulattiera si avvicina lentamente al Monte Capanne, una struttura rocciosa di aspetto arcigno che costituisce l’altura più prominente dell’Elba e raggiunge i 1000 metri. Entrando e uscendo dalle nubi, con qualche goccia di pioggia qua e là, contorniamo in alcuni tratti il crinale e in altri lo seguiamo sul filo con aereo cammino.
Alla località La Tavola, nome quanto mai propizio, facciamo una sosta picnic approfittando di uno squarcio che ci consente di ammirare la baia di Marciana Marina. Poi ci dividiamo in due gruppi: uno percorre la GTE che contorna il monte, l’altro prosegue più direttamente lungo la divertente via attrezzata in cresta fino in cima al Capanne. Ci riuniamo poi al Malpasso.
Da qui soltanto più discesa (che ogni tanto si ostina a salire...) attraverso il cosiddetto Santuario delle Farfalle che però, in questa giornata umida e poco assolata, non si fanno vedere. Infine arriviamo alla nostra casetta incantata nella foresta, la Fonte di Zeno, dove veniamo accolti con grande cordialità.  Bei momenti di sole nel silenzio del bosco, sorseggiando le gustose birre locali sotto un enorme cedro dell'Himalaya. Un po’ ammonticchiati, perché il nostro numero eccede la disponibilità di posti, ci arrangiamo per la notte dopo avere consumato una cena indimenticabile.

30 Aprile
Oggi ci attende una tappa dal grande sviluppo, con molti saliscendi e lunghi tratti immersi nella vegetazione fiorita, a quota man mano più bassa, dovendo attraversare la piatta parte centrale dell’isola. Scavalchiamo un primo Colle Reciso, tra campi e foreste, quindi approdiamo al Colle di Procchio, tocchiamo un ulteriore Colle Reciso e scendiamo infine a Case Marchetti. La varietà di fiori ci incanta e compensa la povertà di panorami: ginestre, ciclamini, papaveri, cisti di tutti i colori, asfodeli, orchidee, pervinche e ancora...
Dopo un lungo, lungo camminare ci attende finalmente l’albergo in prossimità di Magazzini. La corsa alle stanze, ansiosi di scrollarci di dosso l’umidità, mette in crisi la gestrice, ma tutto si risolve per il meglio.

1° Maggio
Piove tutta la notte, quella pioggerella insistente che al mattino non mostra alcuna intenzione di smettere. Per non sbracare del tutto e semplificare la logistica della ritirata, si decide di traversare su Porto Azzurro, sulla costa sud, e da lì prendere un autobus per Capo Pero, nei pressi di Cavo, dove termina il trekking e dormiremo.
Giunti sulla cresta dove il sentiero si biforca,  da una parte per Porto Azzurro dall’altra per il proseguimento della GTE, si palesa improvvisamente un gruppo di irriducibili, di quelli che, bagnato per bagnato, tanto vale proseguire e completare la traversata. Così mentre alcuni scendono, gli altri riprendono a salire. I primi, appena giunti a Porto Azzurro, riescono ad acciuffare al volo un autobus che per l’ora di pranzo li porta a Capo Pero. Gli altri intraprendono un lungo girovagare sulla cresta, che nuovamente si innalza fino circa 500 m e offre scorci molto belli sui monti che ornano il crinale e sulle due coste, da un lato la Rada di Porto Ferraio e dall’altra Porto Azzurro prima e poi Rio Marina. Con le nebbie che vanno e vengono, l’ambiente risulta selvaggio e la visione del Volterraio con la sua fortezza è ancora più severa. Si susseguono diversi saliscendi per scavalcare la Cima del Monte, il Monte Capannello e il Monte Strega finché abbandoniamo la GTE per portarci verso Capo Pero. Nei pressi delle miniere di Monte Calendozio, tra terre rosse per gli ossidi di ferro, ci rincontriamo con l'altro gruppo che ha visitato la miniera e insieme scendiamo al delizioso B&B di Capo Pero.
La cena nel ristorante poco lontano soddisfa i palati più esigenti e suggella la fine del trekking. Ora non rimane che riprendere domani l'aliscafo per Piombino e salutarci.

In conclusione un’isola verde, ma proprio verde, ricca di profumi e di colori (miniere comprese!), una cucina ricca e varia, scorci decisamente non ancora estivi ma comunque suggestivi.
Abbiamo gustato angoli dell’Elba meno noti, dall’estremo ovest di Pratesi alla punta di Capo Pero, godendo di un volto dell'isola inconsueto, autentico e di grande bellezza naturale.


Riassaporare la bellezza di camminare insieme, alternando silenzi e chiacchierate con il compagno di viaggio di turno, ci ha fatto proprio bene. Grazie a tutti noi per la compagnia e per l'allegria!!!

                                                                                                                                                                                                 Federica, Igi e Marco
 

 
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