Cosimo Zappelli, montagne di emozioni (Ada Brunazzi)

Giovedì 5 ottobre 2023  (evento passato)

Tipo attività: Incontro culturale
Sezione di Roma
Responsabile: Commissione Cultura



Programma



…un altro personaggio quasi dimenticato “bussa”: “Cosimo Zappelli, montagne di emozioni” 

Le vicende alpinistiche di Cosimo Zappelli dagli anni ’60 alla fine degli anni ’80, sono appassionanti ed inedite, storie ricostruite grazie a diari autografi, articoli dei quotidiani d’epoca, lettere, telegrammi e le sue fotografie.
Scalerà inizialmente le Alpi Apuane, aprirà nuove vie con grandi ascensioni insieme a Bonatti, Bertone e altri amici e colleghi “entrando” nel Gotha dell’alpinismo internazionale del tempo. 
Guida Alpina di Courmayeur e maestro di sci, esplorerà e scalerà con i suoi clienti nelle Alpi, in Africa, Alaska, Ande, Cina, Caucaso e Himalaya.
Scrittore di rilievo e fotografo sensibile. I vividi ricordi di clienti, amici, conoscenti, colleghi e parenti rendono la figura di uomo garbato, deciso, un professionista. 
Ada Brunazzi, autrice del volume, sarà con noi a presentare questo suo lavoro. Appassionata di natura e sport di montagna, ha scalato parecchie cime di oltre 4000m nelle Alpi e di oltre 6000m nelle Ande. Giornalista pubblicista e fotografa professionista. Autore di: Racconti in quota con Giuseppe Petigax. Quattro generazioni di guide alpine - Alpi & Alps! Imprese alpinistiche dall'Italia alla Nuova Zelanda - Ritratti selvatici. Racconti in natura insieme a Marcello Libra – e numerosi racconti.



Relazione



(A cura di Maria Serena Peri) - Torna a raccontarci le storie che la emozionano e la affascinano da sempre un’amica e socia della GM di Torino, Ada Brunazzi. Anni fa ci aveva raccontato le storie della famiglia di guide alpine di Courmayeur, i Petigax, intervistando per noi l’ultimo degli esponenti di quella famiglia, l’amico Giuseppe, che “in diretta” ci aveva affascinato con tante storie di incontri e di montagne, sempre pieni di calore e di umanità.
Stavolta Ada ripercorre per noi, sulla traccia del suo libro pubblicato un anno fa, le vicende alpinistiche e umane di Cosimo Zappelli, nato a Viareggio e dunque sul mare e divenuto, con determinazione e passione crescente, uno dei nomi importanti dell’alpinismo mondiale tra gli anni ’60 e ’80 del Novecento.
Un uomo riservato e poco amante delle luci della ribalta mediatica, i cui riflettori si accendevano anche ai suoi tempi, iniziò a scalare le montagne di casa sua, le Apuane, per poi sviluppare la passione per le Alpi, che lo porterà a lasciare tutto e a trasferirsi a Courmayeur. Grande ammiratore e secondo di cordata di Walter Bonatti, lo seguì con fedeltà e con affetto, e con lui e altri alpinisti famosi aprirà nuove vie sulle più grandi montagne della catena. Fu guida alpina di Courmayeur (il che gli costò anche l’allontanamento da parte dell’amico Bonatti) e maestro di sci; iniziò a viaggiare per il mondo, esplorando, per il suo lavoro di guida e anche di “testimonial” di prodotti tecnici per diverse ditte, tra cui la Berghaus e la Scarpa, le più alte vette di Africa, Asia e America Meridionale. Uno zaino della Berghaus diventa, dopo il suo suggerimento di dividerlo in due scomparti al fine di renderlo più performante, lo zaino Cyclops Zoppelli.
Dai suoi viaggi per il mondo – ci racconta Ada, che ha avuto il privilegio di entrare in contatto con l’intero archivio di Cosimo potendo fisicamente avere in mano tutte le carte del suo studio, in cui nessun altro era mai entrato – Cosimo tornava a casa consapevole, in particolare, delle disparità e delle disuguaglianze che rendevano ingiusta la distribuzione dei beni su questa terra. Guardando i suoi figli pensava che  l’ incontro con realtà bellissime e anche con contraddizioni inaccettabili, in giro per il mondo, le relazioni con tante persone diverse, dovesse diventare testimonianza, anche per la crescita consapevole delle nuove generazioni. Anche per questo Zappelli fu scrittore e fotografo di valore, sempre capace di mettere il cuore in quello che faceva.
E il cuore, come Cosimo, ce lo ha messo la sera del 5 ottobre Ada, per tutti noi, raccontandoci una storia viva e presente, di un uomo sensibile e modesto, grande e forte.

 
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