4 giorni in Oberland

Giovedì 25 aprile 2024
Domenica 28 aprile 2024  (evento passato)

Tipo attività: Scialpinismo
Sezione di Torino
Responsabile: Daniele CARDELLINO



Programma




L' Oberland Bernese, conosciuto anche come Jungfrau Region, è un vasto territorio che si trova nelle Alpi svizzere a nord del Vallese. I suoi enormi ghiacciai lo rendono particolarmente interessante per lo scialpinismo.
Le cime di questo gruppo che superano i 4000 m sono dieci; nessun gruppo alpino presenta l’isolamento del Berner Oberland, con i suoi lunghi spostamenti da rifugio a rifugio e un ambiente quasi “himalayano”.

Il “nostro” giro ci permetterà di ammirare uno dei paesaggi più affascinanti e famosi delle Alpi.

Programma:

25 aprile :  Torino – rifugio Monchsjochhutte 3624 m
Partenza da Torino molto presto, in modo da arrivare a prendere il treno a Goppestein alle ore 8,00.
Sono previsti 4 cambi, l’ultimo dei quali ci porterà a salire nel cuore della montagna, fino a giungere all’Jungfraujoch 3464 m, verso le ore 11,30/12,00.
Da qui, calzati gli sci, in circa 1 ora, si arriva al rifugio Monchsjochhütte 3624 m.

26 aprile :  Jungfrau 4158 m        BSA            disl. 900 m circa
Partendo dal rifugio scendere in direzione S-SO fino a circa 3250 m.
Risalire in un vallone e puntare verso NE, superando un ripido pendio.
Seguire la dorsale sino ad arrivare sotto al Rottalhorn, per poi puntare verso dx, sino al Rottalsattel 3885.
Lasciare gli sci poco sotto al colle e rimontare a piedi il ripido pendio terminale, tagliando decisamente a sx a ridosso delle rocce, che con l’ausilio di fittoni metallici conducono fino alla cima.

Trasferimento alla Konkordiahütte 2850 m

27 aprile:   Grosses Fiescherhorn  4049 m              BSA/PD     disl. 1340 m circa
                   Hinteres Fiescherhorn 4025 m              BSA/PD     disl. 1310 m circa
Ritorno alla Konkordiahütte 2850 m

28 aprile:
Rientro passando dal Lotschenlücke 3151 m, attraverso la lunghissima Valle di Lotschental per una discesa entusiasmante fino a Blatten 1500m. Con un breve trasferimento in bus postale raggiungeremo le auto a Goppenstein.

 Possibilità di salire, dal Lotschenlücke (3151 m) all’Ebnefluh 3962 m (disl. tot. 1240 m dalla Konkordiahütte).

In base alle condizioni ed al meteo saranno possibili eventuali modifiche al percorso.

Si tratta di gite impegnative, ad alta quota ed abbastanza lunghe (dislivello + spostamenti) per cui si richiede un buon allenamento. Gli organizzatori si riservano di valutare l’idoneità dei partecipanti.

Costi:
Totale: viaggio in treno + 3 mezze pensioni nei rifugi 376 FCH (400 € circa)
Viaggio in auto da dividere in base al numero dei passeggeri.
Da aggiungere costo parcheggio a Goppestein

Abbigliamento : da alta quota
Equipaggiamento : da scialpinismo (utili i coltelli)
Attrezzatura : ARTVA, imbracatura, 2 moschettoni con ghiera, piccozza, ramponi, corda, pila frontale.
Ritrovo di partenza : Piazza Rebaudengo alle ore 4:00
Mezzo di trasporto : auto private
Coordinatore di gita : Daniele CARDELLINO - Cell. 366 3247130
                                  daniele.cardellino71@gmail.com


 



Relazione



La 4 giorni in Oberland non è stata effettuata, causa maltempo, in sostituzione il 25 aprile è stata effettuata
la gita al:

Monte Ormelune (Punta Ovest)

Penso siano in pochi a sapere che la GM aveva un piccolo conto aperto con l’Ormelune: dall’archivio storico dei notiziari risulta infatti che a maggio 1987 era stata effettuata una gita sociale assai travagliata, la cui relazione terminava con l’affermazione perentoria che la gita “verrà riproposta quanto prima”. Invece di anni ne erano passati addirittura 36 prima di rimetterla in calendario - l’anno scorso - ma di nuovo le condizioni meteo e della neve avevano fatto desistere gli sparuti partecipanti, che naturalmente si erano ripromessi di riprovarci. Questa volta però Daniele è ben determinato a non far passare altri 36 anni, così coglie la prima occasione (la cancellazione per maltempo del tour in Oberland) e lancia la proposta. Le condizioni sembrano buone, il meteo pure, unica nota dolente la strada non completamente aperta ma un’abile opera di persuasione fa superare anche questa perplessità. Si parte, siamo in 8 e stiamo tutti, comodissimi, nel pulmino di Dario.
Come temevamo, gli ultimi due chilometri abbondanti della strada asfaltata non sono percorribili con le auto e così, un po’ sci a spalla e un po’ ai piedi, dobbiamo sorbirci una passeggiata di riscaldamento prima di iniziare a salire verso le baite di Grand’Alpe. Di qui ci si porta sul lato sinistro del vallone attraversando il ponte, in questa stagione ridotto alla sola struttura metallica, il che costringe ad un’andatura assai poco convenzionale.
Nevischia appena appena e tira un po’ di vento, ma le previsioni dicono che più tardi migliorerà. Altro falso piano e poi si attaccano i pendi via via più ripidi che permettono di raggiungere il ghiacciaio di Ormelune, dove la salita si addolcisce nuovamente.
Il tempo effettivamente è migliorato, il vento qui non si sente più e l’ambiente è semplicemente spettacolare.

L’ultima salitina ripida ci deposita sulla cresta di confine, dove scopriamo che il vento non se n’è affatto andato ma anzi è rinforzato. Il gruppo si è ormai sgranato e fa troppo freddo per aspettarci tutti, così cambiamo assetto e partiamo per la parte alpinistica a gruppi di due, man mano che siamo pronti. La cresta che porta alla punta Ovest (denominata anche Pointe d’Archeboc) è molto estetica e la salita resa severa dal vento e dal freddo. Qualcuno rinuncia a salire, alla fine in quattro raggiungiamo la vetta e ridiscendiamo il più velocemente possibile.

La discesa in sci ci regala lunghi tratti di neve farinosa un po’ pesante ma assai divertente, intervallati da qualche tratto appena meno bello. Alle grange ci ricongiungiamo con chi aveva iniziato a scendere un pezzetto per cercare un punto riparato e … si era fermato solo dopo oltre mille metri di discesa!
Rimane solo da rimettersi gli sci a spalle per rifare la strada al contrario e infine concludere la gita gustando una dolcissima colomba. Il GPS segna più di 1500 metri complessivi di dislivello e 18 chilometri abbondanti di sviluppo. Noi il conto lo consideriamo chiuso, chissà se altri vorranno riaprirlo!

                                                                                     Mariateresa BOLLA
 

 
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